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Guerra in Ucraina

Le nove parole del discorso di Biden che possono cambiare il destino dei rapporti tra Russia e Usa

“Per l’amor di Dio, quest’uomo non può restare al potere”, le parole pronunciate dal presidente Usa Biden nei confronti di Putin durante il suo discorso a Varsavia rischiano di inasprire i rapporti tra Russia e Stati Uniti.
A cura di Chiara Ammendola
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Il presidente Usa Joe Biden
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“For God’s sake, this man cannot remain in power", sono queste le parole pronunciate dal presidente Usa Joe Biden a conclusione del discorso tenuto sabato durante la sua visita a Varsavia, in Polonia. Nove parole che in italiano possono essere tradotte con "Per l'amor di Dio, quest'uomo non può restare al potere" e che segnerebbero l'inizio di una vera e propria frattura nei rapporti tra Stati Uniti e Russia.

Durante il discorso tenuto dalla piazza del castello di Varsavia, dopo aver incontrato il presidente polacco Andrzej Duda e aver fatto visita ad alcuni profughi ucraini alla frontiera orientale, Biden ha infatti parlato del conflitto in Ucraina soffermandosi su vari temi ma è stato alla fine del suo lungo intervento, piuttosto calibrato, che ha deciso di puntare il dito verso Putin. Una vera e propria accusa diretta contro il presidente russo tacciato di essere un dittatore e dunque di non poter più restare al potere. Si tratta di una frase che non era prevista nel suo discorso iniziale, almeno secondo quanto riportano fonti vicine al presidente e poi riprese dal Washington Post per cui Biden sarebbe stato "preso dalla forza della sua retorica" finendo per "cavalcare l'onda della sua orazione con una dichiarazione di poche parole che i suoi collaboratori non avrebbero voluto pronunciasse".

Nove parole, quelle pronunciate dal presidente Usa, che rischiano di cambiare in maniera definitiva il rapporto tra Mosca e Washington, così come spiegato anche da Richard Haass, presidente del Council on Foreign Relations, secondo cui la frase di Biden avrebbe reso "una situazione difficile più difficile e una situazione pericolosa più pericolosa". Nelle ore successive al discorso funzionari dell'amministrazione Biden si sono affrettati a chiarire quelle nove parole, a dimostrazione del fatto che non fosse previsto un attacco così diretto al suo omonimo russo. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha infatti voluto contestualizzare quella chiusa spiegando che "spetta al popolo russo" decidere chi governa a Mosca, riferendosi dunque agli anni trascorso al Cremlino da Putin. Di fatto però sono in molti a temere che questo discorso possa avere delle conseguenze sui rapporti già incrinati tra i due paesi.

Nello specifico il Cremlino potrebbe strumentalizzare le parole di Biden e utilizzarle per aizzare ancora una volta i suoi sostenitori contro l'imperialismo statunitense: col suo discorso infatti il governo statunitense avrebbe indirettamente appoggiato l'idea di un cambio di presidenza in Russia. Inoltre con un'accusa così diretta svaluterebbe tutte le trattative di pace in corso in questo momento. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron che, in un'intervista televisiva, ha detto che sperava di ottenere un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina attraverso la diplomazia e che quindi queste parole rischiano di intensificare lo scontro. Anche Dmitri Peskov, il portavoce del Cremlino, ha risposto alle parole di Biden spiegando che non spetta al presidente Usa decidere chi dovrebbe essere il presidente in Russia.

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