La storia di Lizzie Borden, dall’omicidio del padre e della matrigna all’assoluzione durante il processo

Lizzie Borden è considerata una delle assassine più famose d'America, accusata di aver ucciso con un'accetta il padre e la matrigna nel 1892. Il duplice omicidio, che catturò l'attenzione dell'intera nazione, si consumò nella loro casa di Fall River, in Massachusetts.
La donna, all'epoca dei fatti 32enne, viveva insieme al padre, alla sua seconda moglie, alla sorella Emma e a una domestica. Fu protagonista di un celebre processo conclusosi con un'incredibile sentenza di assoluzione, nonostante gravi indizi di colpevolezza gravassero su di lei.
Al caso di Lizzie Borden sarà dedicata la quarta stagione della serie Netflix ‘Monster', di Ryan Murphy e Ian Brennan. Sarà Ella Beatty a interpretare il suo personaggio.
La famiglia di Lizzie Borden
La madre di Lizzie Borden, Sarah Morse, morì quando lei era bambina. Il padre, Andrew Borden, successivamente si risposò e la nuova moglie si chiamava Abby. Dopo la morte della madre, Lizzie si legò molto al padre che divenne il centro della sua vita. Per questo si sentì tradita quando decise di risposarsi.
Andrew Borden era un uomo d'affari molto ricco, ma molto freddo e avaro. La seconda moglie, purtroppo, non riuscì a conquistare l'affetto del marito, così come quello delle sue due figlie di primo letto, Lizzie ed Emma.

Le sorelle erano intrappolate in una vita soffocante. Entrambe più che trentenni, vivevano ancora con i genitori, pur avendo superato da tempo quella che allora era l'età adatta per il matrimonio. La famiglia Borden era quindi profondamente infelice.
Addirittura, si racconta che i pasti venissero serviti in momenti diversi della giornata, dato che le figlie si rifiutavano di mangiare insieme ai genitori o di parlare con Abby, che ritenevano avesse sposato il padre solo per i suoi soldi.
I rapporti iniziarono a incrinarsi ulteriormente quando l'uomo iniziò a donare varie proprietà ai parenti di lei, anche se non si è mai chiarito fino a che punto questo potesse essere per Lizzie motivo di rancore sufficiente per uccidere entrambi.

La morte del padre e della matrigna il 4 agosto 1892
La mattina del 4 agosto 1892 in casa erano presenti solamente Abby, la domestica 25enne Bridget Sullivan e Lizzie. Emma era andata in vacanza da alcuni parenti, mentre Andrew era uscito insieme allo zio di Lizzie, John Morse, ospite in quei giorni della famiglia.
Alle 10.40 Andrew rientrò a casa e verso le 11.o0 la domestica sentì Lizzie gridare. La 32enne le disse di aver trovato il padre morto, steso sul divano. Era stato colpito una decina di volte con "un'arma simile a un'accetta" mentre dormiva.
Poco dopo, riverso in una pozza di sangue, fu trovato nella stanza degli ospiti anche il corpo di Abby Borden. La matrigna era stata colpita 18 volte. Bridget raccontò di non essersi accorta di nulla e John Morse fornì un solido alibi che lo collocava lontano dalla scena del crimine.

I sospetti non ricaddero subito su Lizzie. Ma con il passare dei giorni, quando fu ascoltata per chiarire dove fosse al momento dei delitti, la 32enne iniziò a fornire versioni sempre diverse.
Non solo: gli investigatori scoprirono che il giorno prima Lizzie aveva cercato di acquistare dell'acido cianidrico, una forma di cianuro, in una farmacia.
Una sua amica raccontò inoltre di averla vista bruciare un vestito. Quando le chiese perché lo stesse facendo, Lizzie rispose che il vestito era macchiato e non poteva più essere indossato. Poco dopo, l'11 agosto, la 32enne fu arrestata e incarcerata.
Il processo e l'assoluzione di Lizzie Borden
Il processo contro Lizzie Borden iniziò l'anno successivo e fu un grande evento mediatico. In aula si presentarono giornalisti da tutto il Paese e fu definito da molti "il processo dell'anno".
Durante le udienze si parlò molto dello comportamento della 32enne dopo la morte del padre, della sua incapacità di elaborare il lutto in modo "normale" o "accettabile" e di comprendere la situazione in cui si trovava.
Sebbene Lizzie non testimoniò mai durante il processo, fu comunque la ‘star dello spettacolo'. Quando vennero mostrati i teschi delle due vittime come prove, svenne e cadde a terra. Un episodio che si rivelò un'arma a suo favore.

Il suo avvocato in aula sostenne che chiunque avesse ucciso Andrew e Abby Borden doveva essere ricoperto di sangue dopo l'incidente, ma i vestiti di Lizzie erano puliti.
La difesa riuscì anche far escludere dal processo la testimonianza del farmacista, definendola "irrilevante e pregiudizievole". Sosteneva che l'uomo l'avesse identificata erroneamente e che, anche se fosse stata davvero Lizzie la donna nel negozio, la sostanza acquistata poteva comunque essere usata per altri scopi, non necessariamente criminali.
Il 19 giugno 1893 una giuria composta da soli uomini dichiarò Lizzie Borden non colpevole dell'omicidio di Andrew e Abby, sia per insufficienza di prove ma anche perché all'epoca era credenza comune che una donna non potesse commettere un crimine così violento.
Lizzie, dopo l'assoluzione, restò a Fall River, cambiò nome in ‘Lizbeth‘ e acquistò una nuova casa, dove visse fino alla fine dei suoi giorni.
Si spense nel 1927, all'età di 67 anni. Continuò a venire guardata con sospetto dagli altri abitanti, ma morì ricca, con il patrimonio ereditato dal padre, corrispondente oggi a circa sei milioni di dollari.

La storia di Lizzie Borden ha ispirato numerosi libri e film e in America è famosissima una filastrocca che recita: "Lizzie Borden took an axe/And gave her mother forty whacks./When she saw what she had done/She gave her father forty-one" ("Lizzie Borden ha preso un'ascia e ha dato a sua madre 40 colpi. Dopo aver visto cosa aveva fatto, ne ha dati al padre altri 41").
A quasi un secolo di distanza dalla sua morte, ci si continua a chiedere se sia stata davvero lei a uccidere il padre e la matrigna. Ma se non è stata Lizzie Borden a commettere gli omicidi, allora chi è stato? A questa domanda nessuno è ancora stato in grado di dare una risposta.