La storia dell’uccellino in gabbia evacuato dall’Afghanistan
Centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini afgani sperano di poter lasciare il loro paese in sicurezza dopo la conquista del potere da parte dei talebani. In attesa che i paesi occidentali trovino un accordo sui criteri dell'eventuale accoglienza, e nella speranza che queste persone non si trovino davanti a muri, reticoli di filo spinato e manganelli, c'è una piccola storia a lieto fine. A raccontarla è stato Xavier Chatel, ambasciatore di Francia negli Emirati Arabi Uniti, che ieri ha raccontato su Twitter di aver accolto nei locali diplomatici un uccellino in gabbia appartenente ad Alia, una ragazza fuggita dall'Afghanistan dopo il cambio di governo: "Durante l'evacuazione del paese una ragazza è arrivata nella base aerea di Al Dhafra, esausta, con qualcosa di insolito: un uccello. Aveva lottato fino all'ultimo all'aeroporto di Kabul, per portare con sé quella piccola cosa preziosa". Per ragioni di carattere sanitario l'uccello non è potuto salire a bordo del velivolo che ha portato via la sua proprietaria. "Quella ragazza stava piangendo. Le ho promesso che mi sarei preso cura di quell'animale ogni giorno e che l'avrei aspettata per restituirglielo. Non dimenticherò mai il suo sguardo di disperata gratitudine".
Alia – proprietaria del piccolo merlo – è stata una delle oltre 2.800 persone – 2.600 delle quali afgane – salvate durante l'operazione di evacuazione da Kabul da parte delle autorità francesi dopo la conquista del potere da parte dei talebani. Juji, come è stato chiamato l'uccello, è arrivato sano e salvo all'Ambasciata francese negli Emirati Arabi Uniti. "Gli ho comprato una bella gabbia, gli ho dato da mangiare, l'ho portato fuori al fresco del mattino così che potesse vedere altri uccelli", ha raccontato Xavier Chatel sempre sul suo profilo Twitter.
Quella di Juji è stata un'avventura a lieto fine. L'uccello sta bene e – spiega sempre l'ambasciatore – "Alia mi ha trovato su Twitter. Era felice di vedere l'uccello, di cui ci siamo presi cura. Voleva che le insegnassi il francese. Alia, il tuo uccello è diventato la mascotte dell'ambasciata, ma eccolo qui per te e, se posso, te lo porterò di persona un giorno".