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La storia del 13enne che ha vissuto per mesi in una casa squallida e gelida: “Mangiava solo cereali”

Il ragazzino ha vissuto in condizioni “squallide” per cinque mesi, tra mancanza di riscaldamento, cibo surgelato e stoviglie sporche. Il fatto è accaduto a Dundee, in Scozia.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Viveva da solo, abbandonato dalla madre, tra biancheria sudicia e piatti ammuffiti, cibo surgelato e sporcizia ovunque. Trascorreva le giornate in una casa resa gelida dalla mancanza di riscaldamento nei mesi invernali. Così ha trascorso circa cinque mesi, da dicembre 2020 al 27 aprile 2021, un ragazzino di appena 13 anni lasciato da solo in un appartamento abbandonato a Dundee, in Scozia. La madre del giovane è Michelle Williamson, una 36enne nubile con ben nove figli a carico.

Tutto è iniziato con la richiesta del giovane alla madre di avere più spazio per sé in casa. Nel dicembre 2020 la donna ha deciso di assecondare la richiesta del 13enne, autorizzandolo a trasferirsi in una casa abbandonata per almeno cinque giorni alla settimana. Sono stati infine i servizi sociali di Dundee a intervenire per togliere il ragazzo da una situazione definita "squallida" dai media britannici. Il ragazzo infatti sopravviveva tra cibi in scatola e ciotole di cereali, mentre di notte dormiva su un materasso sporco nel soggiorno. L'unica stanza riscaldata di tutto l'appartamento. Questo è quanto risulta dalla ricostruzione dei fatti da parte della Corte di giustizia di Dundee.

Secondo la corte, nessuno della protezione dei minori del municipio aveva mai sollevato preoccupazioni riguardo a Williamson e ai suoi figli. Il calvario del ragazzino è giunto ai titoli di coda dopo una telefonata anonima al comune, che ha avvertito gli operatori sociali della sua situazione. Questi a loro volta hanno chiesto alla polizia di effettuare le opportune verifiche.

Una volta giunti all'appartamento, nel quartiere di Kirkton, è stato proprio il ragazzino ad aprir la porta agli agenti. "In un primo momento il ragazzo ha detto loro di essere da solo perché la madre era andata in giro per negozi. Il giovane si è poi offerto di chiamare la madre, per ottenere una conferma della sua versione dei fatti. Il tutto prima di ammettere che avevano escogitato questa soluzione soltanto per guadagnare più spazio", ha detto il procuratore Dev Kapadia.

Sempre secondo quanto si apprende da Kapadia, gli agenti hanno notato la presenza di cinque sterline sul contatore, ma al momento del loro arrivo l'appartamento era freddo, con ciotole e piatti sporchi abbandonati ovunque. "Il ragazzo sopravviveva in quella casa a volte mangiando fino a tre ciotole di cerali al giorno, la madre gli consegnava occasionalmente del cibo surgelato", secondo quanto emerso.

Durante il periodo di abbandono del figlio 13enne, Williamson ha continuato a lavorare come assistente sanitaria in una clinica privata. A seguito del suo arresto e della successiva condanna a 160 ore di lavori socialmente utili, la donna è stata licenziata. "Non mi capacito di come qualcuno abbia permesso che questa situazione sia andata avanti per così tanto tempo", ha commentato riguardo alla vicenda lo sceriffo. "Williamson ha commesso degli errori gravi, ma ha imparato una lezione importante", ha dichiarato invece in sua difesa l'avvocato David Duncan.

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