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La Russia protesta per la condanna di Alexei Navalny: arrestate più di 1.400 persone in poche ore

Oltre 1.400 persone sono state arrestate nelle ultime 24 ore in Russia dopo le proteste scoppiate contro la condanna dell’oppositore del presidente Putin Alexey Navalny condannato ieri pomeriggio a due anni e otto mesi di carcere al culmine di un processo lampo: manifestazioni sono nate spontaneamente sui social in tutto il Paese. A Mosca ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono più di 1.400 le persone arrestate in Russia dopo le manifestazioni spontanee nate in tutto il Paese per protestare contro la condanna a due anni e otto mesi di carcere inflitta ad Alexei Navalny, il principale oppositore politico di Putin in Russia avvelenato il 20 agosto del 2020. Gli arresti sono avvenuti in tre città diverse, da Mosca a San Pietroburgo: centinaia le persone che sono scese in piazza per supportare Navalny.

Secondo OVD-info, un'associazione che monitora la persecuzione politica in Russia, la maggior parte degli arresti, più di 1.100, è avvenuta nella capitale Mosca. Nella stessa capitale ci sono stati anche numerosi scontri tra polizia e manifestanti. Nella città di San Pietroburgo sono state invece 246 le persone sono state arrestate a San Pietroburgo e poche decine sparse per altre città russe.

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Il verdetto per Alexey Navalny è giunto nella giornata di ieri al culmine di un processo lampo in cui per l'oppositore di Putin erano stati chiesti 3 anni e mezzo di carcere per aver violato le condizioni sulla libertà condizionale in seguito a una condanna del 2014. Il dissidente è stato infatti per diversi mesi in Germania in seguito all'avvelenamento ordito dai servizi segreti russi. Si è salvato grazie all'atterraggio di emergenza dell'aereo sul quale si trovava e grazie alle cure che ha ricevuto nel paese europeo, dal quale poi ha deciso di rientrare. Appena arrivato in Russia, Navalny è stato arrestato e il suo fermo aveva scatenato proteste violentissime nelle maggiori città russe.

Durante tutto il processo, Navalny si è dimostrato sorridente e ha continuato a comunicare a gesti con la moglie tramite la parete in plexiglass. L'ingresso in sala di alcuni giornalisti è stato l'allarme che ha fatto pensare a una condanna che sarebbe stata emessa a breve: fino a quel momento, infatti, le riprese erano state severamente vietate.

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