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La ragazza che ha sfidato i neonazisti in Svezia: “Lo sdegno ha cancellato ogni paura”

Tess Asplund è diventata un simbolo dopo che si è opposta da sola ad un corteo di trecento neonazisti nella città svedese di Borlänge: “Ho agito per impulso”
A cura di Antonio Palma
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"Ho agito per impulso, quando li ho visti sfilare in piazza lo sdegno mi ha tolto il tempo di avere paura", così la giovane di origini africane Tess Asplund racconta quei momenti che l'hanno resa celebre nel mondo quando, incurante del pericolo, si è frapposta da sola ad un corteo di trecento neonazisti nella città svedese di Borlänge. La foto che la ritrae mentre alza il pugno chiuso  del "Black Power" mentre si piazza davanti al corteo del "Nordiska motståndsrörelsen", partito di estrema destra svedese, ha fatto il giro del mondo facendola diventare di fatto un simbolo. Tess però assicura che è stato un gesto del tutto casuale dettato più dall'indignazione che da calcoli. "Li ho visti sfilare, mi sono detta che non è ammissibile che razzisti, estremisti predicatori di odio come loro sfilino in piazza. E mi sono messa in mezzo alla strada, decisa a tentare di fermare il loro corteo" ha raccontato la donna a Repubblica.

"Non m'immaginavo nemmeno che quelle foto pubblicate dai reporter avrebbero fatto il giro del mondo online. Mi ha sorpreso" ha sottolineato la donna, aggiungendo: "A volte si agisce senza pensarci su, solo adesso ci ripenso dopo aver visto le foto su Internet". "Mi hanno fissato con i loro occhi gelidi e carichi d'ira, ma senza dire una parola. Io ho ricambiato lo sguardo freddo. Non hanno pronunciato nessun insulto e nessuna minaccia. Tutto è avvenuto in pochi secondi: dalla loro terza fila uno di loro è venuto avanti verso di me, deciso a spingermi via. Gli agenti sono stati più veloci, si sono posti in mezzo" ha ricordato Tess.

Al momento assicura che non le sono arrivate minacce dirette ma crede che presto arriveranno. "Sono attivista antirazzista dall'età di sedici anni, lottando contro il razzismo impari pian piano che la paura è normale, impari a convivere con la paura. Anche in Svezia è diventato normale. Alcuni amici militanti vivono a indirizzi segreti, protetti da agenti speciali" ha raccontato la donna, concludendo: "Il volto peggiore delle società europee si mostra anche nel Nord. La gente ha perso la memoria, potrebbe svegliarsi davanti alla minaccia quando sarà troppo tardi. Per questo voglio sfidarli, anche in piazza".

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