video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

La nuova proposta degli Usa per Gaza: tregua di sessanta giorni e nove ostaggi restituiti

Gli Stati Uniti avrebbero avanzato una nuova proposta per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: sessanta giorni di tregua, e la restituzione da parte di Hamas di nove ostaggi vivi e diciotto morti. A riportarlo sono numerosi media israeliani. Ieri sera a Gaza quattro persone sarebbero state uccise con arma da fuoco durante l’irruzione in un centro di distribuzione degli aiuti alimentari.
A cura di Luca Pons
24 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Manca ancora l'ufficialità, ma numerosi media israeliani riportano la stessa versione dei fatti: gli Stati Uniti avrebbero presentato una nuova offerta per arrivare a un cessate il fuoco di sessanta giorni nella Striscia di Gaza, e il governo di Tel Aviv avrebbe già ricevuto i dettagli. Si parlerebbe di nove ostaggi di Hamas che dovrebbero tornare vivi a Israele, oltre a diciotto cadaveri di ostaggi che potrebbero essere restituiti alle famiglie. Nel frattempo, ieri nella Striscia quattro persone sarebbero state uccise con armi da fuoco durante l'irruzione in un magazzino in cui erano tenuti gli aiuti alimentari.

Cosa hanno proposto gli Stati Uniti per una tregua a Gaza

La liberazione avverrebbe in due tranche, nell'arco di una settimana, e non è chiaro se in cambio ci sarebbe anche la liberazione di prigionieri palestinesi. Di certo scatterebbe un cessate il fuoco di sessanta giorni, in cui negoziare la fine della guerra. Passati questi due mesi, però, non ci sarebbero garanzie. Se un accordo non arriva, Israele avrebbe la possibilità di ripartire con i bombardamenti e gli attacchi militari contro la popolazione di Gaza. In alternativa, si potrebbe estendere il cessate il fuoco ottenendo in cambio la liberazione di nuovi ostaggi.

Questo, secondo quanto riportato dai media israeliani, sarebbe un punto fondamentale per raggiungere l'accordo. Hamas infatti avrebbe insistito per raggiungere subito un accordo che mettesse fine agli attacchi in via definitiva, mentre Israele si sarebbe rifiutato di farlo fino a quando l'organizzazione islamista non sarà smantellata.

L'accordo coinvolgerebbe anche gli aiuti umanitari: la loro gestione tornerebbe in mano alle Nazioni unite, mettendo fine al sistema attuale imposto da Israele che numerose organizzazioni internazionali hanno criticato duramente. Infine, l'esercito israeliano (Idf) dovrebbe ritirarsi dalle zone che ha occupato nella sua più recente operazione di espansione.

All'inizio di questa settimana, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto che sperava di fare già lunedì o martedì "annuncio sui rapiti". La dichiarazione era arrivata dopo l'invio negli Stati Uniti del capo negoziatore di Tel Aviv, Ron Dermer. I tempi si sono allungati, ma sembra che si possa arrivare a breve a un annuncio.

Quattro morti in un assalto agli aiuti alimentari

Mentre i negoziati procedono a rilento, la crisi umanitaria non si ferma. Negli ultimi giorni migliaia di persone affamate hanno fatto irruzione in magazzino di aiuti dell'Onu a Deir el-Balah, a Gaza, e si sono prese le provviste alimentari che erano contenute all'interno. Ajith Sunghay, capo dell'Ufficio per i diritti umani dell'Onu nei territori palestinesi, ha detto che 47 persone sarebbero state ferite con colpi di arma da fuoco durante l'assalto.

Gli spari sarebbero venuti in gran parte dall'esercito israeliano. Martedì, una folla aveva cercato di fare irruzione in un centro per gli aiuti gestito da una fondazione israelo-statunitense, Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), accusata dall'Onu di "violare i principi umanitari"

Ci sarebbero stati anche quattro morti. Associated press e il portale israeliano Ynet riportano che ieri quattro persone sarebbero state uccise con colpi di arma da fuoco, in una nuova irruzione in un centro per la distribuzione di aiuti a Zuwaida, nel centro della Striscia.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views