La madre di Maddie McCann e l’incontro con la finta Madeleine: “Mi chiamava mamma implorandomi, mi ha turbata”

"È venuta a casa con la sua amica e diceva le solite cose come ‘Sono tua figlia'. Mi chiamava mamma. Mi chiedeva un test del DNA, implorandomi. Non voleva andarsene, mi sono spaventata", così la mamma di Maddie McCann ha raccontato in Tribunale l'incontro con la finta Madeleine, la 24enne Julia Wandelt ora a processo con l'accusa di stalking nei confronti dei genitori della bimba scomparsa. Dopo aver tempestato la famiglia di messaggi e telefonate per mesi, la giovane polacca lo scorso anno si è presentata nella casa di famiglia dei McCann con un'amica inglese, la 61enne Karen Spragg, ora coimputata.
Il primo contatto e i messaggi di Julia Wandelt: "Non ho mai risposto"
"Ho saputo di Julia Wandelt circa tre anni fa. Credo che il primo contatto sia stato una chiamata al centralino dell'ospedale dove lavoriamo" ha ricostruito Kate McCann. Poi il primo contatto diretto "all'inizio dell'anno scorso" quando la giovane polacca è riuscita a trovare numeri privati e indirizzi della famiglia nonostante questa non usi i social. "Quando ho visto per la prima volta una foto di Wandelt era chiaro che non si trattava di Madeleine" ha sottolineato in aula la donna, spiegando il motivo per cui non ha mai dato credito alla giovane rifiutandosi in un primo momento anche di concederle un esame del dna.
"Non ho mai risposto ai messaggi di Wandelt. Non volevo interagire con lei" ha ribadito la madre di Maddie. Anche per questo quando la giovane si è presentata in casa sua, nel dicembre dello scorso anno, è rimasta molto turbata. "Ricordo che era un fine settimana di forti raffiche di vento. Stavo tirando fuori la mia roba dal bagagliaio quando ho sentito qualcuno chiamare ‘Kate'. Sapevo che c'era qualcuno dietro di me, ma non sapevo chi fosse. Mi sono spaventata. Non avevo idea di chi fosse" ha rivelato Kate McCann.
La finta Maddie McCann si presentò a casa
"Ho avuto un attimo di dubbio perché c'erano due donne ma alla fine ho capito che era Julia. Avevo visto una sua foto in passato e credo che fosse ancora vivida nella mia mente a causa di tutte le comunicazioni che c'erano state prima. Diceva le solite cose: ‘Sono tua figlia'. Mi chiamava mamma. Mi chiedeva un test del DNA, implorandomi. Mi sono spaventata e quando ho capito chi era, mi sono sentita molto turbata. Ero comunque nervosa. Mi sono sentita come invasa in casa mia" ha raccontato ancora la madre di Maddie McCann protetta da un pannello per non essere ripresa in aula.
Poi il racconto dei momenti successivi di tensione: "L'altra signora era un po' più aggressiva. Dice cose del tipo ‘non vuoi trovare tua figlia?' Ho chiesto loro di andarsene, ho detto loro che ero in difficoltà e che non potevano stare nella nostra proprietà e ho chiesto di andarsene ma mi hanno seguita. Stavo cercando di chiudere la porta di casa ma Julia ha allungato le mani per cercare di impedirmi di chiudere la porta. Quando sono riuscita a chiudere la porta a chiave, hanno continuato a bussare"
"È ovvio che la cosa che desidero di più è che Madeleine torni, voglio che Madeleine mi chiami ‘mamma', quindi è stato davvero angosciante per me. Il livello di stress e ansia che ha causato è stato enorme. Mentre torno a casa dal lavoro ora controllo sempre chi c'è" ha spiegato Kate McCann.
La donna infine ha spiegato di aver "sempre pensato che il suo comportamento indicasse che aveva problemi di salute mentale" e aveva evitato di denunciarla ma "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" è stato l'avvicinamento della sorella di Maddie. "Non vogliamo assolutamente che siano coinvolti con tutto questo e quindi ne abbiamo parlato con la polizia".