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La Francia ha inserito il diritto all’aborto nella Costituzione, è il primo Paese al mondo a farlo

Il Parlamento francese ha inserito il diritto all’aborto all’interno della Costituzione del Paese: è il primo caso simile al mondo. Il presidente Macron ha parlato di “orgoglio francese, messaggio universale”, mentre la riforma ha suscitato proteste dagli ambienti cattolici. In Italia, il segretario di +Europa Riccardo Magi ha detto che bisognerebbe approvare la stessa riforma.
A cura di Luca Pons
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La Francia di Emmanuel Macron è il primo Paese al mondo che nella sua Costituzione prevede il diritto al interrompere volontariamente la propria gravidanza, ovvero il diritto all'aborto. È un momento preparato da mesi dallo stesso Macron, che pochi giorni fa aveva superato l'ultimo ostacolo del voto al Senato e che oggi ha avuto il via libera ufficiale. L'intero parlamento francese, riunito in una sessione congiunta al palazzo di Versailles, ha votato e approvato il disegno di legge di riforma dell'articolo 34 della Costituzione, con 780 favorevoli e 72 contrari. Ha votato a favore anche la maggior parte del Rassemblement national di Marine Le Pen, che comunque ha cercato di limitare gli entusiasmi dicendo che non si tratta di una giornata storica.

Come detto, non ci sono precedenti nel resto del mondo per la previsione esplicita del diritto all'Ivg inserito nella Costituzione. Anzi, nella sola Unione europea l'accesso all'aborto cambia moltissimo da Paese a Paese, e in alcuni casi – come Polonia, Malta o Ungheria – ci sono restrizioni molto dure che regolano la possibilità di effettuare un'interruzione volontaria di gravidanza.

Il premier Gabriel Attal, nel suo discorso che ha preceduto il voto, ha detto che il Parlamento aveva un "debito morale nei confronti delle donne", per tutti gli anni in cui l'aborto era stato criminalizzato (depenalizzato nel 1975 grazie alla ministra della Sanità Simone Veil, ricordata da Attal tra gli applausi), e ora era chiamato a "cambiare la storia". Dopo la votazione, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha scritto sui social: "Fierezza francese, messaggio universale", invitando a partecipare alle celebrazioni per l'8 marzo a Parigi.

La decisione del Parlamento francese ha scatenato festeggiamenti in tutto il Paese, ma anche alcune proteste. Davanti a Versailles, centinaia di manifestanti anti-abortisti si sono riuniti, sostenendo che questa riforma metterà in discussione la possibilità di effettuare l'obiezione di coscienza tra i medici. In realtà, l'obiezione di coscienza è già prevista dalla legge francese e il nuovo testo costituzionale non sembrerebbe vietarla, limitando a dire che la libertà di abortire deve essere "garantita".

Dal Vaticano, la Pontificia accademia per la vita ha dichiarato: "Non può esserci un ‘diritto' a sopprimere una vita umana. L'aborto rimane un attentato alla vita fin dall'inizio". La conferenza episcopale di Francia ha lanciato un appello "al digiuno e alla preghiera", chiedendo ai fedeli di "sostenere coloro che scelgono di tenere i loro figli anche in situazioni difficili", ma anche di "circondare di rispetto e compassione coloro che sono ricorsi all'aborto".

Positiva invece la reazione delle organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International. La segretaria generale Agnés Callamard ha commentato con una nota: "Questo storico voto è di enorme significato, dati i passi indietro che il mondo sta facendo rispetto a quel diritto essenziale. Proteggere la libertà di accedere all'aborto è un importante muro eretto contro i sempre più infervorati movimenti ostili ai diritti umani".

In Italia, il dibattito è stato raccolto dall'organizzazione Pro vita e famiglia, che ha dichiarato che la Francia "abolisce ufficialmente il diritto alla Vita e disprezza la dignità delle donne, ancor più abbandonate alla straziante solitudine dell'aborto". L'organizzazione antiabortista ha chiesto: "Evitiamo che l'Italia faccia la fine della Francia unendo le forze in una grande riscossa civile". Dall'altra parte, invece, il deputato e segretario di +Europa Riccardo Magi ha rilanciato: "Inserire la libertà di aborto in Costituzione come ha fatto la Francia è un atto di civiltà che andrebbe approvato anche in Italia. Per anni Giorgia Meloni ha perso tempo reclamando la Gioconda, forse ciò che dovrebbe prendere in prestito dalla Francia è qualche diritto costituzionale in favore delle donne".

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