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La famiglia di El Chapo si arrende all’FBI: in 17 fuggono in Usa, rivoluzionata la mappa della droga

La vera e propria consegna di massa dei parenti di El Chapo conferma le voci di un loro coinvolgimento nella trattativa per un accordo segreto di patteggiamento tra i figli del boss della droga messicano Joaquín “El Chapo” Guzmán noti come “Los Chapitos” e le autorità statunitensi.
A cura di Antonio Palma
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Nelle scorse ore al confine tra Messico e Usa si è assistito a una scena che potrebbe essere il preludio a una vera e propria rivoluzione della mappa dei cartelli della droga americani. Ben 17 parenti stretti di Joaquín "El Chapo" Guzmán, leader indiscusso del cartello di Sinaloa, si sono presentati al valico di frontiera di San Ysidro, in California, dove ad attenderli vi erano gli agenti dell'FBI.

Una vera e propria consegna di massa dei parenti di El Chapo che di fatto conferma le voci dei mesi scorsi che parlavano di un loro coinvolgimento nella trattativa per un accordo segreto di patteggiamento tra i figli del boss della droga messicano noti come "Los Chapitos" e le autorità statunitensi.

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Come riportano i media messicani, il gruppo comprendeva l’ex moglie del boss e madre di Ovidio Guzmán, Griselda López Pérez, oltre a una figlia, un nipote, diversi pronipoti e un genero dell'ex boss. I parenti di El Chapo sono arrivati al confine tra Tijuana e San Diego con due valige a testa e 70mila dollari in contanti.

Fonti locali parlano di un accordo preciso per far scappare la famiglia Guzmán in vista di alcune importati rivelazioni dei membri di spicco in carcere che scateneranno sicuramente intenti di vendetta negli altri membri e fazioni del cartello. Testimonianze oculari descrivono una stretta sorveglianza durante il passaggio della famiglia in Usa, compreso l'impiego di un cecchino, probabilmente per proteggere la famiglia da possibili attacchi.

Voci non confermate sostengono che i 17 potrebbero ricevere permessi di residenza permanente in Usa come parte dell'accordo emerso pochi giorni fa dai verbali del tribunale per Ovidio Guzmán, uno dei leader chiave della fazione del cartello. Il boss sarebbe pronto a dichiararsi colpevole e a testimoniare contro altri membri del cartello in cambio di una riduzione della pena e della protezione per i familiari stretti.

La resa segna la caduta della leadership del cartello di Sinaloa, che si era già fortemente indebolito dopo l'estradizione di El Chapo negli Stati Uniti nel 2017, dove sta attualmente scontando l'ergastolo, e l’arresto del figlio Ovidio Guzmán López, alias ‘El Ratón' (Il Topo), estradato negli Usa nel 2023.

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