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Covid 19

La Danimarca abbatterà un milione di visoni positivi al coronavirus

Le autorità sanitarie danesi hanno ordinato di abbattere circa un milione di visoni dopo aver scoperto ulteriori contagi da coronavirus tra gli animali negli allevamenti. Il Paese nordico è il primo produttore mondiale di questi mammiferi, che vengono poi venduti per le loro pregiate pellicce.
A cura di Davide Falcioni
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Le autorità sanitarie danesi hanno ordinato di abbattere circa un milione di visoni dopo aver scoperto ulteriori contagi da coronavirus tra gli animali negli allevamenti. Il Paese nordico è il primo produttore mondiale di visoni: piccoli mammiferi agili con pelliccia marrone-nera utilizzati per realizzare cappotti e sciarpe. Nuovi casi sono stati registrati in 41 allevamenti ma anche altri 20 potrebbero contenere dei focolai, per un totale di un milione di visoni: lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e dell'Alimentazione, Mogens Jensen nel corso di una conferenza stampa. A scopo precauzionale, l'abbattimento includerà allevamenti situati entro 8 chilometri da un altro sito con visoni contagiati. "Il mio obiettivo principale è garantire che gli allevamenti di visoni non diventino un rischio di infezione per le persone, e quindi il governo ha deciso di abbattere questi animali", ha detto Jensen. A maggio, la Spagna ha ordinato l'abbattimento di tutti i 93.000 visoni in una fattoria per prevenire il contagio umano dopo aver scoperto che la maggior parte di questi mammiferi erano stati contagiati dal coronavirus.

Il Covid trasmesso ai visoni dall'uomo

Stando alle ricerche condotte negli ultimi mesi le epidemie tra i visoni sono state causate dagli esseri umani: alcuni lavoratori positivi al coronavirus l'avrebbero trasmesso agli animali chiusi negli allevamenti. Questa spiacevole situazione per i visoni offre tuttavia un’opportunità per i ricercatori, che stanno tentando di capire come il virus riesca a compiere il cosiddetto "salto di specie". Le analisi condotte nei mesi scorsi hanno consentito di riscontrare la presenza del coronavirus in diversi animali come cani, criceti, macachi, furetti, gatti e tigri. A oggi non sono però stati rilevati casi di trasmissione da questi animali verso gli esseri umani, così come non è ancora chiaro da quali animali si sia originata l’attuale pandemia (un’ipotesi è che il coronavirus sia passato dai pipistrelli agli esseri umani, attraverso un passaggio intermedio in un’altra specie).

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