L’Isis ha ucciso altri due ostaggi: un cinese e un norvegese

Ole Johan Grimsgaard Ofstad, norvegese di 48 anni, e Fan Jinghui, 50 anni, consulente, nato a Pechino, sono le due nuove vittime del sedicente Stato Islamico. L'annuncio è stato dato nel numero 12 della rivista Dabiq, il magazine patinato del Califfato, con una pagina che apparentemente mostra i cadaveri dei due ostaggi e la scritta "giustiziati perché abbandonati dalle nazioni e dalle organizzazioni kafir (infedeli)”. Non è chiaro quando e dove i due erano stati rapiti, ma a settembre erano apparsi proprio sulla rivista: tuta gialla scritta in inglese ‘For Sale’, in vendita. Una sorta di inserzione con la quale l’Isis aveva chiesto il pagamento di un riscatto per la loro liberazione.
I terroristi intimavano i governi, o chi per loro, a pagare un riscatto nel giro di 24 ore. In caso contrario Ofstad e Jinghui sarebbero stati uccisi. Per la cifra precisare da corrispondere, si invitata a chiamare un numero di telefono, con prefisso siriano: “Questo prigioniero è stato abbandonato dal suo governo che non ha fatto tutto il possibile per acquistare la sua libertà. Chiunque voglia pagare il riscatto per il rilascio può contattare il seguente numero di ‘Telegram’: +9647705648252”, si leggeva. Il premier norvegese Erna Solberg, poco dopo il drammatico annuncio, due mesi fa, aveva detto che “il governo prende la questione molto seriamente. Non possiamo subire e non subiremo pressioni da parte di terroristi e criminali. La Norvegia non paga riscatti. È un principio che non possiamo tradire quando ci troviamo di fronte a cinici terroristi”.