Kazakistan, elezioni: stravince Nazarbayev, ma è polemica sulla democraticità del voto

Nursultan Nazarbayev ha vinto le elezioni presidenziali in Kazakistan con uno schiacciante 95,5% dei voti. Un risultato che era ampiamente scontato, alla luce del fatto che anche uno dei candidati dell'opposizione ha detto di aver votato per il politico 70enne, che ha gestito il paese dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991 e viene accusato da molti di essere un dittatore che non rispetta i diritti umani. I politici dell'opposizione e i giornalisti si sono spesso lamentati delle violenza e delle molestie utilizzati dalle autorità nei loro confronti per tenerli buoni. Su Nazarbayev pendono anche accuse di corruzione, in quanto diversi membri della sua famiglia sono tra le persone più ricche del paese. Le elezioni in Kazakistan non sono mai state giudicate libere e democratiche dagli osservatori internazionali, ma in questo ultimo caso l'attenzione globale nei confronti del Paese dell'Asia centrale è stata catalizzata, oltre che per le vaste riserve di petrolio e gas possedute, per le dichiarazioni di uno dei tre avversari di Nazarbayev, l'ambientalista Mels Yeleusizov, che ha detto ai giornalisti che lui stesso aveva votato per Nazarbayev : "Lui è il vincitore. Questo era una specie di un evento sportivo", ha detto dopo essere uscito da uno dei seggi di Almaty, la più grande città del Kazakistan. "Ha vinto, e io voglio stringergli la mano," ha aggiunto Yeleusizov.
Non è un caso se l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ha manifestato disappunto per la scarsa democraticità del voto, evidenziando che le ultime elezioni presidenziali hanno ostentato le stesse problematiche di quelle precedenti, quando nel 2005, fu ancora Nazarbayev a vincere con più del 90 per cento dei voti.
Peraltro la costituzione è stata modificata nel 2007 per consentire a Nazarbayev di essere rieletto "ad libitum". Inoltre il Presidente è diventato "Padre della Nazione", un titolo che gli darà la possibilità di porre il veto sulla legislazione, anche quando andrà in pensione. Durante la sua permanenza al potere, nessun altro politico è riuscito a costruire un concreto profilo alternativo, e si teme che in caso di malattia di Nazarbayev, il Paese possa essere coinvolto in una lotta disordinata per la conquista del potere.
C'è da dire che, paradossalmente, Nazarbayev è considerato dagli osservatori occidentali "la migliore delle carte di un mazzo cattivo" tra i leader dell'Asia centrale, considerando che la situazione del vicino Uzbekistan è disastrosa, con povertà diffusa e poche opportunità economiche. Le autorità fedeli al presidente Islam Karimov – che, come Nazarbayev, è al potere dal crollo dell'Unione Sovietica – sono accusate di torturare "regolarmente" i dissidenti . Tuttavia, solo il piccolo Kirghizistan ha subito sconvolgimenti politici negli ultimi anni, e gli analisti dicono che è improbabile che il vento di proteste e cambiamento che ha sconvolto il Medio Oriente possa ispirare anche le ex repubbliche sovietiche, a causa della dominante apatia e paura.