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Italiana fermata a Istanbul durante corteo femminista, Dalila Procopio sarà espulsa dalla Turchia

Sarà espulsa dalla Turchia, con divieto di rientrare nel Paese, Dalila Procopio, studentessa calabrese di 25 anni arrestata a Istanbul durante una manifestazione non autorizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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Sarà espulsa dalla Turchia Dalila Procopio, la studentessa calabrese di 25 anni arrestata nei giorni scorsi a Istanbul durante un corteo femminista non autorizzato.

È quanto ha reso noto l'associazione Mor Dayanisma, facendo sapere che per la giovane italiana è stato emesso anche un divieto di rientro nel Paese. Dopo essere stata portata in una caserma di polizia, assieme a un centinaio di attiviste che manifestavano per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Dalila Procopio è stata trasferita in un centro di rimpatrio a Silivri, all'interno della provincia della città turca, ed è in buona salute.

"Non riconosciamo questa decisione illegale! State commettendo un crimine!", è il messaggio pubblicato su Facebook dall'associazione in relazione alla notizia dell'espulsione.

Dalila, originaria dell'alto Jonio catanzarese, si trovava in Turchia da qualche mese con un visto turistico, aveva fatto sapere una avvocatessa e tra le attiviste che hanno organizzato la manifestazione del 25 novembre, che era stata vietata dalla prefettura "per motivi di ordine pubblico". Per questo, era stata portata in caserma insieme ad altre circa 100 manifestanti.

L'associazione Mor Dayanisma aveva anche denunciato una "violenta repressione della polizia" contro le donne scese in piazze. A confermare lo scenario anche l'agenzia francese Afp che ha parlato di un imponente schieramento della polizia antisommossa che ha tentato di impedire il raduno convocato in piazza Taksim.

L'Ambasciata d'Italia ad Ankara e il Consolato italiano a Istanbul si sono subito messe in contatto con il padre della ragazza e con le autorità turche competenti e hanno seguito il caso con attenzione.

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