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Crisi nel Mar Rosso

Italia pronta al comando della missione militare nel Mar Rosso: si parte il 19 febbraio

Quella nel Mar Rosso sarà “una missione militare di difesa per garantire il traffico mercantile” ha sottolineato Tajani. “Italia, Grecia e Francia hanno offerto la possibilità di assumere la guida della missione” ha confermato il ministro della Difesa Guido Crosetto.
A cura di Antonio Palma
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Italia pronta al comando della missione Aspides nel Mar Rosso con Francia e Grecia. Lo ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani spiegando che i ministri degli Esteri dell’Ue  hanno deciso che si parte entro febbraio dopo il via libera al Consiglio del 19 febbraio. "Stiamo decidendo la guida, toccherà all'Italia o alla Francia: l'importante è che si difenda il traffico mercantile" ha detto Tajani, ricordando che la missione "avrà nuove regole di ingaggio" rispetto alla precedente missione Agenor in corso nell'area ma sarà diversa anche da quella anglo-americana Prosperity Guardian, che oltre ad abbattere i missili prevede l’attacco a postazioni Houthi in Yemen.

Le navi avranno "la capacità di abbattere missili o droni che attaccassero navi mercantili italiane o di altri Paesi".  Quella nel Mar Rosso sarà dunque è "una missione militare di difesa per garantire il traffico mercantile" ha sottolineato Tajani. "La nostra missione nel Mar Rosso è diversa da quella anglo-americana. Agirà in modo differente anche se l'obiettivo è lo stesso. Avremo solo un ruolo difensivo di protezione delle navi", ha spiegato anche il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell.

La missione al momento prevede la partecipazione dei Paesi che già partecipano ad Agenor. L’Italia metterà a disposizione una nave della marina militare che varierà di volta in volta. "Italia, Grecia e Francia hanno offerto la possibilità di assumere la guida della missione" ha confermato anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ribadendo però che "non è una gara, l'importante è che la missione sia congiunta e che coinvolga il maggior numero di Paesi europei".

"L'Ue ha risposto in modo rapido e serio perché gli attacchi degli Houti nel Mar Rosso rappresentano un atto di guerra, non soltanto fisica ma anche ibrida con la strategia di tagliare i vasi di comunicazione di alcuni Paesi incidendo sulle loro economie e agevolandone altri, come ad esempio quella cinese e quella russa le cui navi non vengono attaccate" ha dichiarato Crosetto.

"Considerata dunque la pericolosità della minaccia mi auguro anche un intervento dell'Onu", ha aggiunto il Ministro auspicando la partecipazione alla missione Aspides anche di Paesi non Ue. "L’Ue è stata pragmatica, rispetto ai tempi medi europei stiamo agendo con velocità. Poi bisognerà aumentare ancora" ha concluso Crosetto.

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