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“Israeliani hanno sparato deliberatamente alla reporter Abu Akleh” le accuse di colleghi e testimoni

L’accusa di diversi testimoni oculari che hanno assistito alla terribile scena avvenuta l’11 maggio scorso in un villaggio palestinese dove la reporter Shireen Abu Akleh stava documentando uno sgombero.
A cura di Antonio Palma
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Shireen Abu Akleh
Shireen Abu Akleh

"Gli Israeliani hanno sparato deliberatamente alla reporter Shireen Abu Akleh uccidendola", è l'accusa di diversi testimoni oculari che hanno assistito alla terribile scena avvenuta l'11 maggio scorso in un villaggio adiacente al campo profughi palestinese di Jenin, mentre la reporter di Al Jazeera raccontava l’intervento di una unità dell’esercito israeliano per un’operazione con arresti nel campo. La scena è stata in parte ripresa dagli altri colleghi presenti sul post secondo i quali le forze armate israeliane avrebbero deliberatamente preso di mira i giornalisti con colpi di arma da fuoco anche se erano ben visibili e identificabili dalla scritta in blu Press.

In un video del cameraman di Al Jazeera Majdi Banura, si vede il momento degli spari e poi la giornalista di 51 anni a terra esanime colpita da un proiettile alla testa. Spari che proseguono rischiando di colpire altri reporter che tentano di portare via Shireen Abu Akleh. Sebbene il filmato non mostri l'uccisione di Abu Akleh, testimoni oculari hanno detto alla CNN di ritenere che le forze israeliane nella stessa strada abbiano sparato deliberatamente contro i giornalisti in un attacco mirato e che tutti i giornalisti indossavano giubbotti blu protettivi che li identificavano come membri dei media.

"Siamo stati di fronte ai veicoli militari israeliani per circa cinque-dieci minuti prima di muoverci per assicurarci che ci vedessero. E questa è una nostra abitudine come giornalisti, ci muoviamo come gruppo e stiamo di fronte a loro in modo che sappiamo che siamo giornalisti e poi iniziamo a muoverci", ha raccontato alla CNN uno dei reporter presenti, Hanaysha. Un racconto confermato da vari video precedenti ai fatti che testimoniano di una situazione del tutto tranquilla senza combattimenti in corso né militanti palestinesi vicino ad Abu Akleh.

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Poi improvvise raffiche di mitra sono risuonate nell'area e la reporter è stata colpita e uccisa. "Abbiamo visto circa quattro o cinque veicoli militari su quella strada con i fucili che spuntavano e uno di loro ha sparato a Shireen. Eravamo proprio lì, l'abbiamo visto. Quando abbiamo cercato di avvicinarci, ci hanno sparato. Ho cercato di attraversare la strada per aiutare, ma non potevo", ha detto un altro testimone ala Cnn, aggiungendo di aver visto che un proiettile ha colpito Abu Akleh tra il suo casco e il giubbotto protettivo, proprio vicino al suo orecchio.

Ricostruite che smentisce quanto affermato da Israele secondo cui la reporter è stata colpita per errore durante uno scontro a fuoco. Secondo l'inchiesta iniziale dell'esercito israeliano, al momento della morte di Abu Akleh, i militari si trovavano a 200 metri da lei e hanno sparato verso una persona armata. La divisione investigativa criminale della polizia militare dell'esercito israeliano, incaricata del caso, ha comunicato che la sua indagine preliminare non ha potuto determinare se la giornalista palestinese-americana sia stata uccisa da colpi di arma da fuoco israeliani o palestinesi ma che gli accertamenti finiscono qui perché non sarebbero emerse condotte criminali.

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