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Conflitto Israelo-Palestinese

Media israeliani: Nethanyau lavora a un piano per deportare la popolazione di Gaza in Congo

Il governo israeliano ha avviato un dialogo con il Congo, uno dei Paesi africani e arabi in cui intende deportare i profughi palestinesi della Striscia di Gaza, territorio che proprio Israele sta devastando.
A cura di Davide Falcioni
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Israele intende deportare migliaia di palestinesi residenti nella Striscia di Gaza in Congo ed ha già avviato delle trattative in tal senso con il governo del Paese africano; il quale, secondo quanto riporta The Times of Israel citando fonti governative, si sarebbe detto "disponibile" ad accogliere profughi gazawi, così come altri Paesi del continente di cui non è stato fatto il nome. Trattative sono però in corso anche con stati arabi, in particolar modo con l’Arabia Saudita. La conferma è stata data all’edizione in ebraico del Times of Israel, Zman Israel. Il quotidiano afferma che ci sono contatti riservati tra la coalizione di Netanyahu e il Congo, Paese in cui il 52,5% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. E, stando alle indiscrezioni, proprio quest’ultimo Paese si è dimostrato intenzionato ad aprire all’accoglienza. "Siamo in trattative anche con altri Stati", ha poi confermato una fonte del gabinetto di sicurezza.

Già nei giorni scorsi il premier Netanyahu aveva annunciato a una riunione del Likud di star lavorando per facilitare la migrazione volontaria degli abitanti di Gaza verso altri Paesi. "Il nostro problema è trovare Paesi disposti ad assorbire gli abitanti di Gaza, e ci stiamo lavorando", aveva dichiarato. Il primo ministro aveva quindi confermato la tesi del deputato Likud Danny Danon, per cui "il mondo stava già discutendo le possibilità dell’immigrazione volontaria", sebbene l’idea sia, almeno a parole, categoricamente respinta dalla comunità internazionale. I partiti di estrema destra, il Partito Sionista Religioso e Otzma Yehudit, guidati rispettivamente dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e dal ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, sono i più grandi sostenitori dei piani di migrazione.

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Due giorni fa il Dipartimento di Stato USA ha rimproverato Smotrich e Ben Gvir per aver sostenuto il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza, definendo la loro retorica "infiammatoria e irresponsabile". Mercoledì il ministro delle finanze ha replicato sostenendo che oltre il 70% degli israeliani sostiene l’idea di "incoraggiare l’immigrazione volontaria" perché "due milioni di persone a Gaza si svegliano ogni mattina con il desiderio di distruggere lo Stato di Israele". L’ufficio di Netanyahu ha rilasciato in passato dichiarazioni in cui insisteva pubblicamente sul fatto che Smotrich e Ben Gvir non rappresentino la politica del governo sulla questione, nonostante i suoi stessi commenti della scorsa settimana a sostegno di un trasferimento di popolazione. Anche diversi ministri e legislatori del Likud si sono esposti in favore. Lo scorso ottobre, a pochi giorni dagli attacchi di Hamas, il ministero dell'intelligence israeliano aveva redatto un documento che sosteneva la deportazione di 2,3 milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza al Sinai egiziano.

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