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Israele, frase shock di Netanyahu: “Hitler non voleva sterminare gli ebrei, ma espellerli”

“Hitler – ha detto il premier di Tel Aviv al Congresso sionista – all’epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse ‘se li espelli, verranno in Palestina’. ‘Cosa dovrei fare?’ chiese, e il Muftì rispose ‘Bruciali'”.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE – Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha commentato le incredibili affermazioni di Netanyahu su Hitler: "Tutti i tedeschi conoscono la storia. La responsabilità dell'olocausto fu dei nazisti". Il portavoce della leader tedesca, Steffen Seibert, ha aggiunto. "Questo non deve mai essere dimenticato. Non vedo ragioni per cambiare la nostra visione della storia. La responsabilità per quei crimini fu tedesca".

"Hitler non voleva sterminare gli ebrei, ma espellerli": è bufera sulle dichiarazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu, secondo cui il capo del nazismo si convinse della validità della "Soluzione finale" dopo aver parlato con il Muftì di Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini. "Hitler – ha detto il premier di Tel Aviv al Congresso sionista – all'epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse ‘se li espelli, verranno in Palestina'. ‘Cosa dovrei fare?' chiese, e il Muftì rispose ‘Bruciali'". Le affermazioni del primo ministro dello stato di Israele hanno suscitato polemiche furibonde con il leader dell'opposizione Isaac Herzog che ha commentato: "Una pericolosa distorsione. Chiedo a Netanyahu di correggerla immediatamente perché minimizza la Shoah… e la responsabilità di Hitler nel terribile disastro del nostro popolo".

Anche l'Anp, Autorità Nazionale Palestinese, ha replicato al leader politico israeliano: "Lo Stato di Palestina denuncia le affermazioni di Netanyahu in quanto moralmente indifendibili ed infiammatorie". Ma è stato duro anche il commento di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, che intervistato dall'Ansa ha dichiarato: "L'affermazione di Netanyahu è totalmente senza basi. Che il Muftì spingesse sui nazisti e volesse l'invasione della Palestina è fuori discussione, ma Hitler non doveva essere convinto da nessuno".

Nel frattempo nei Territori Occupati proseguono le violenze: Mahmoud Herzallah, un ragazzino di 14 anni, è stato ferito nel villaggio di Ya’bad, a Jenin, dopo essere stato aggredito da alcuni coloni israeliani provenienti dall'insediamento di Mabo Dothan. Il bimbo, insieme ai familiari, stava raccogliendo olive nelle campagne vicine alla colonia. Drammatica invece la giornata di ieri, con un israeliano e quattro palestinesi uccisi, due dei quali adolescenti freddati dai poliziotti perché accusati di voler compiere un aggressione con dei coltelli. Accuse che non potranno però mai essere provate e che, come in molti altri casi, hanno fortemente indignato la società civile israeliana, che ha parlato di esecuzioni sommarie.

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