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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele bombarda le tende degli sfollati a Gaza: uccisi sette civili, tra loro due bambini di 8 e 10 anni

Sette palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi in nuovi bombardamenti israeliani a Gaza, nonostante il cessate il fuoco. Colpito il campo di al-Mawasi, dove un incendio ha divorato le tende.
A cura di Davide Falcioni
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Sette palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi ieri in diversi attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, nonostante fosse in vigore, almeno teoricamente, il cessate il fuoco. Le operazioni, spiegano fonti mediche locali, hanno colpito il quartiere di Zeitoun, a Gaza City, e l’area di al-Mawasi, nel sud della Striscia, dove un bombardamento ha innescato un incendio che ha avvolto numerose tende del campo.

Le vittime ad al-Mawasi includono due minori di otto e dieci anni. Oltre trenta persone sono rimaste ferite, alcune con ustioni gravi. Hamas ha definito l’attacco un “crimine di guerra” e ha accusato Israele di violare l’intesa sulla tregua, sollecitando i mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – a intervenire.

Secondo le autorità di Gaza, l’esercito israeliano avrebbe già infranto la tregua più di cinquecento volte dall’entrata in vigore dell’accordo, il 10 ottobre, causando centinaia di vittime.

Israele riceve nuovi resti umani: possibile uno degli ultimi ostaggi

Intanto Israele ha confermato di aver ricevuto, tramite la Croce Rossa, nuovi resti umani provenienti da gruppi armati palestinesi. Potrebbero appartenere a uno dei due ostaggi ancora detenuti nella Striscia. La consegna arriva dopo che, il giorno precedente, analisi forensi su altri resti consegnati da Hamas non avevano dato riscontri utili.

Dall'inizio della tregua, Hamas ha restituito tutti i venti ostaggi vivi e ventisei corpi, ottenendo in cambio la liberazione di circa duemila detenuti palestinesi.

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Rafah, nodo cruciale: Israele vuole aprire solo in uscita. L’Egitto frena

Sul valico di Rafah si nel frattempo intanto una delle partite più delicate della tregua. Il governo israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni consentirà l’apertura del valico, ma unicamente per permettere ai residenti di lasciare Gaza verso l’Egitto, previo via libera di sicurezza. Una soluzione che, secondo osservatori e organizzazioni locali, rischia di tradursi in uno sfollamento permanente dei palestinesi.

Il Cairo ha immediatamente preso le distanze: l’Egitto ribadisce che Rafah potrà aprire solo se il movimento sarà garantito in entrambe le direzioni, come previsto dal piano di cessate il fuoco approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e sostenuto anche dall’Unione Europea e dall’Autorità Palestinese.

Le Nazioni Unite: "Rafah va riaperto completamente"

Da New York, il portavoce dell’ONU Stéphane Dujarric ha chiesto la riapertura totale del valico, sia per il passaggio degli aiuti umanitari sia della popolazione civile e degli operatori sul campo. I palestinesi che desiderano lasciare Gaza, ha sottolineato, devono poterlo fare “volontariamente e senza pressioni”, così come deve essere garantito il diritto al ritorno per chi è già sfollato.

In questo contesto il presidente statunitense Donald Trump continua a definire il cessate il fuoco “in buono stato” e annuncia che la seconda fase del suo piano per Gaza inizierà a breve. Le fasi successive prevedono una forza internazionale di stabilizzazione, la creazione di un governo palestinese tecnocratico e il disarmo di Hamas. Il movimento islamista però respinge ogni ipotesi di deporre le armi finché proseguirà l’occupazione israeliana.

Emergenza sanitaria: 16.500 persone ancora in attesa di evacuazione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 8.000 pazienti sono stati evacuati da Gaza dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023, ma più del doppio attende ancora un trasferimento per cure mediche. Medici Senza Frontiere parla di un bisogno “enorme” e denuncia lentezze e ritardi delle capitali occidentali nel fornire posti per i feriti. Finora oltre trenta paesi hanno accolto pazienti, sebbene molti in numeri limitati.

Dall’inizio dei bombardamenti israeliani nell’ottobre 2023, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi almeno 70.117 palestinesi e ne sono stati feriti circa 171.000. In Israele, gli attacchi guidati da Hamas del 7 ottobre 2023 hanno provocato 1.139 vittime e la cattura di circa duecento persone.

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