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Israele bombarda Gaza: tra le vittime una bambina di 4 anni

Il governo israeliano ha dato il via agli attacchi dopo l’omicidio, da parte di un palestinese, di un cittadino israeliano che stava effettuando dei lavori lungo le recinzioni della Striscia di Gaza.
A cura di Davide Falcioni
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L'aviazione militare israeliana è tornata a bombardare la Striscia di Gaza. Il pretesto per innescare una nuova escalation di violenza sarebbe stato l'omicidio, da parte di un cecchino palestinese, di un uomo israeliano che stava facendo lavori di manutenzione a ridosso della recinzione che separa il confine. La reazione di Tel Aviv non si è fatta attendere ed è stata annunciata dal premier Benjamin Netanyahu: "Questo è un incidente molto grave e non resterà senza risposta: la nostra politica è sempre stata quella di sventare gli attacchi e rispondere ad essi con forza. Faremo così anche in questo caso". Il ministro della difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha aggiunto: "Se non c’è pace in Israele, non ci sarà pace a Gaza". Pochi minuti dopo il governo israeliano ha dato il via libera a una serie di attacchi, che nelle intenzioni avrebbe dovuto colpire postazioni di Hamas ma nei fatti ha prodotto soltanto vittime civili.

Israele ha bombardato dai suoi caccia F-16 e lanciato missili dai carri armati appostati al confine. Fra le vittime, nella zona centrale della Striscia di Gaza, una bambina palestinese di 4 anni. Il bombardamento ha ferito anche i suoi fratellini mentre, secondo fonti locali, un altro ragazzo sarebbe rimasto ucciso mentre lavorava i campi a nord di Gaza.La direzione di Hamas è stata convocata in consultazioni urgenti "per far fronte – è stato spiegato – all' aggressione". Il governo israeliano da parte sua accusa Hamas di aver destabilizzato la situazione. Nel Neghev vengono intanto adottate misure di sicurezza nel timore che nei prossimi giorni da Gaza vengano sparati razzi verso Israele. Secondo quanto si apprende sarebbero in corso contatti tra Hamas e l'Egitto per cercare di evitare un'escalation di violenza e il ripetersi di una strage come quella, nel 2009, dell'Operazione Piombo Fuso.

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