Israele apre una diga: Gaza allagata, centinaia di persone costrette ad evacuare le case

Almeno ottanta abitazioni di cittadini palestinesi sono state allagate e di conseguenza evacuate a causa dell'apertura, da parte di Israele, dei boccaporti di alcune dighe che confinano con la Striscia di Gaza: l'acqua ha raggiunto in alcune circostanze i tre metri di altezza provocando, in diverse situazioni, la distruzione delle case e la morte di centinaia di capi di bestiame allevati dai palestinesi. Le autorità israeliane hanno aperto le dighe per far defluire l'acqua accumulata negli ultimi mesi in seguito alle tempeste e nevicate che hanno interessato la regione. "L'esercito di Israele – ha spiegato in una nota la Direzione della Protezione Civile di Gaza – ha aperto le porte di un canale che conduce al centro di Gaza, allagando decine di abitazioni di palestinesi e costringendoci a evacuare tutti i cittadini coinvolti".
Fortunatamente l'evento non ha provocato né vittime né feriti, anche se centinaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni perché inondate dall'acqua. Dal canto suo Israele ha rispedito al mittente tutte le accuse a affermato che nessuna diga è stata aperta, ma che gli allagamenti sono stati causati esclusivamente dalle piogge copiose dell'ultimo periodo. Sull'accaduto, dunque, sembrano non essere chiare le responsabilità: quel che è certo al momento è che l'agenzia Onu per i Rifugiati palestinesi ha ospitato migliaia di persone che – a seguito dell'operazione Protective Edge della scorsa estate – sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni.