Iran, arrestato cittadino americano. E il quarto in pochi mesi

Siamak Namazi, imprenditore statunitense di origini iraniane, è stato arrestato dalle forze di sicurezza di Teheran: si tratta del quarto cittadino americano finito in carcere nel paese e secondo le osservazioni del Wall Street Journal si tratta dell'evidente dimostrazione di come le autorità del paese intendano bloccare tutti gli investimenti stranieri più rilevanti. Namazi è stato fermato dai pasdaran, le guardie della rivoluzione, che rispondono solo alla Guida Siprema, l'ayatollah Ali Khamenei.
Il cittadino statunitense, leader dilla società di consulenza strategica petrolifera Crescent Petrolum, è stato arrestato mentre si trovava a casa di parenti. L'uomo, figlio di un ex governatore iraniano, è cresciuto negli USA ma è tornato in Iran molte volte dopo aver conseguito la laurea. Il suo arresto risale all'inizio di ottobre ma solo adesso è stata diffusa la notizia. La vicenda potrebbe rappresentare un nuovo elemento di contrasto tra Stati Uniti e Iran, innescato dall'ala conservatrice di Teheran per cercare di far saltare il nuovo fragilissimo clima di " non sfiducia" tra i due Paesi.
Negli ultimi mesi il Dipartimento di Stato americano ha ripetutamente fatto pressioni sull'Iran per favorire il rilascio di altri tre cittadini statunitensi arrestati: il giornalista del Washington Post, Jason Rezaian, di recente condannato dopo un processo per spionaggio; l'ex Marine Amir Hekmati di Flint, in Michigan, accusato di essere un uomo dei servizi segreti quando egli sosteneva di essersi recato in Iran per far visita alla nonna, nel 2011; infine Saeed Abedini, un pastore dell'Idaho, condannato nel 2013 per "minaccia alla sicurezza nazionale" dell'Iran, per la sua attività religiosa. Tutte le accuse a loro contestate sono state respinte tassativamente. Le autorità iraniane, tuttavia, non hanno creduto alle loro versioni dei fatti.