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Inghilterra, si oppone alla scarcerazione del killer della figlia: condannata a pagare 45mila euro

La storia di Marie McCourt, una donna britannica di 77 anni, e della sua battaglia legale dopo aver scoperto che il killer della figlia 22enne Helen era stato scarcerato dai giudici dopo trenta anni di carcere durante i quali, però, non ha mai voluto rivelare dove è sepolto il corpo della donna.
A cura di Antonio Palma
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Una madre che ha cercato disperatamente di tenere dietro le sbarre l'assassino di sua figlia mai pentito è stata condannata a pagargli 40mila sterline per coprire le sue spese legali. È la storia di Marie McCourt, una donna britannica di 77 anni, e della sua battaglia legale dopo aver scoperto che il killer della figlia 22enne Helen era stato scarcerato dai giudici dopo trenta anni di carcere durante i quali, però, non ha mai voluto rivelare dove è sepolto il corpo della donna. Ian Simms, 63 anni, era stato incarcerato nel 1989 per aver strangolato a morte Helen McCourt, 22 anni, nel Merseyside nel 1988, mentre la giovane stava tornando a casa. L'ex proprietario di pub, incastrato dalle impronte digitali, è stato liberato l'anno scorso dopo essere stato giudicato idoneo al rilascio da una tribunale .

Proprio questa decisione viene contesta dalla 77enne Marie perché l'uomo in tutti questi anni non si è mai pentito e anzi non ha mai voluto dire come e dove ha gettato il cadavere di Helen privando la sua famiglia di un posto in cui poterle portare un fiore. La donna si è rivolta all'Alta corte britannica con un ricorso in cui chiedeva che Simms rimanesse dietro le sbarre, ma non ha avuto successo. La Corte ha ritenuto che il tribunale ha adottato un "approccio equilibrato" sul rilascio di Simms e i giudici hanno rigettato il ricorso  della signora McCourt condannandola a pagare anche le spese processuali alla controparte.

Una decisione che ha gettato nello sconforto la donna. "Non credo di poter portare questa battaglia legale molto oltre. Mi mancano l'energia, la resistenza e i fondi. Mi sta quasi uccidendo" ha dichiarato la 77enne. Proprio grazie all'attivismo di  Marie McCourt lo scorso anno è stata approvata una legge che vieta la libertà sulla parola agli assassini che si rifiutano di dire dove si trova un corpo ma Simms è stato rilasciato un mese prima che entrasse in vigore.

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