India, arrestata l’attivista Disha Ravi: “Autrice di un documento sovversivo per i contadini”

Disha Ravi sarebbe una delle autrici del documento rivolto agli agricoltori indiani per le proteste contro la modifica di alcune leggi sull'agricoltura. Per questo motivo – anche se ufficialmente la motivazione riguarda l'accusa di cospirazione contro il governo indiano – la giovane ambientalista di 22 anni è stata arrestata. La ragazza rientra nelle file dei FridaysForFuture e la stessa Greta Thunberg aveva manifestato la sua partecipazione al caso India riportando il documento su Twitter.
La sedicenne aveva lasciato ai suoi milioni di followers un vademecum per protestare contro le ingiustizie con l'hashtag #FarmersProtest. L'India, però, si era ribellata anche all'ingerenza di personaggi di spicco esteri negli affari del Paese. Si tratta principalmente di esponenti di movimenti nazionalisti filo-caste che hanno bruciato in piazza immagini di Greta e Rihanna, la cantante statunitense che pure era intervenuta sulla questione per diffondere consapevolezza. Con l'arresto della 22enne, si manda un messaggio chiaro anche a tutti i personaggi stranieri che hanno sottolineato quanto stava accadendo in India: un invito a stare fuori dagli affari del paese

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Il punto cruciale è che Ravi, secondo la polizia, avrebbe redatto parte del documento per sostenere le proteste e lo avrebbe poi diffuso grazie alla complicità della Thunberg. Rimarrà in stato di fermo per cinque giorni e dovrà provare di non aver cospirato "per intraprendere una guerra economica, sociale, culturale e regionale contro l'India". La 22enne però ha sostenuto di aver modificato solo due righe del documento e di non essere una delle autrici.
Perché i contadini sono arrabbiati
Con l'approvazione delle nuove leggi, i commercianti privati dovranno acquistare i raccolti direttamente dai contadini. Si aggirano quindi gli uffici di commercializzazione del governo che servono a garantire l'equità dei prezzi. Questo tipo di leggi ha portato il Bihar a vendere il riso al prezzo di 16 dollari sul libero mercato, mentre i contadini del Punjab l'anno scorso hanno venduto la stessa quantità con un prezzo del governo di 25 dollari al quintale.