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Incastrato dall’app del telefono che conta i passi: condannato per l’omicidio della moglie

Il 47enne Jeff West è stato condannato da un tribunale dell’Alabama, in Usa, a 16 anni di carcere per l’assassino della moglie Kathleen “Kat” Dawn West. Lui ha sempre sostenuto che la moglie era ubriaca e ha avuto un incidente mortale mentre lui dormiva in casa ma per i giudici è stato lui a ucciderla con un bottigliata in testa come dimostrano anche i suoi spostamenti registrati dall’app contapassi del suo telefono.
A cura di Antonio Palma
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Ha sempre sostenuto che la moglie era ubriaca e ha avuto un incidente mortale mentre lui dormiva in casa ma per i giudici è stato lui a ucciderla con un bottigliata in testa e a mettere in piedi poi il finto incidente, come dimostrano le aperture e chiusure della porta di casa registrate dall’impianto di allarme e i suoi spostamenti registrati dall’app contapassi del suo telefono. Per questo il 47enne Jeff West è stato condannato da un tribunale dell’Alabama in Usa,  nei giorni scorsi a 16 anni di carcere per l’assassino della moglie Kathleen "Kat" Dawn West avvenuto fuori dalla casa della coppia a Calera l'11 gennaio del 2018.

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Il 47enne, che continua a proclamarsi innocente trovando anche l’appoggio della figlia e della suocera, per l’accusa e il tribunale avrebbe ucciso la moglie dopo l’ennesimo alterco per i problemi di alcol della donna ma anche per la sua attività di spogliarellista online che lui conosceva. Lui le avrebbe gettato il telefono dalla finestra e quando lei è uscita per raccoglierlo avrebbe rincorso la donna colpendola con una bottiglia in testa e lasciandola esanime sul vialetto di casa dove è stata trovata mota solo il mattino dopo da un vicino.

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L’uomo ha sempre sostenuto di essere andato a dormire mentre lei beveva e di essersi svegliato solo al mattino quando la moglie era ormai già cadavere. Per gli inquirenti però i movimenti della porta di ingresso dimostrano altro così come le impronte sulla bottiglia che è stata tenuta capovolta dall’uomo. Contro di lui pure la app sul telefono che ha registrato i passi e gli spostamenti proprio durante la notte in cui lui diceva di dormire. La difesa dal suo canto annuncia un ricorso sostenendo che molte prove lo scagionano come i messaggi di amore che i due si erano scambiati la stessa sera o il fatto che sulla bottiglia non ci siano capelli o tessuto cerebrale e che he non è stato trovato sangue o DNA sui vestiti di Jeff West.

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