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Guerra in Ucraina

“In Ucraina 483 bimbi uccisi dai russi e un migliaio mutilati”, il terribile bilancio di Zelensky

“I russi stanno distruggendo i diritti dei nostri bambini tra cui il più importante e inalienabile, il diritto alla vita” ha dichiarato Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il governo di Kievha annunciato di aver riportato finora nel Paese 371 bambini ucraini che erano stato rapiti dalle forze russe.
A cura di Antonio Palma
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Dall’inizio della guerra in Ucraina ben 483 bambini ucraini sono morti, colpiti durante gli attacchi e i bombardamenti russi nel Paese, mentre un altro migliaio è rimasto gravemente ferito o mutilato. È il terribile bilancio delle vittime innocenti della guerra descritto dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Parlando a una conferenza sul tema dei diritti dei bambini, Zelensky ha affermato: “Da 15 mesi l'aggressione e il terrore russi non distruggono solo gli edifici. Stanno distruggendo i diritti umani fondamentali e quelli dei nostri bambini. Il diritto a un ambiente sicuro, all'istruzione, allo sviluppo, all'assistenza sanitaria, al riposo, al tempo libero. E il più importante diritto inalienabile del bambino: il diritto alla vita. Un diritto che la Russia ha tolto ad almeno 483 bambini ucraini. E questi sono solo quelli che conosciamo con certezza"

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Numeri in linea con quanto dichiarato dall’Unicef ad inizio aprile quando l’agenzia delle Nazioni Unite ha dichiarato che più di 500 bambini sono morti in Ucraina dall’inizio del conflitto armato nel Paese. La maggior parte sono morti nei primi mesi di guerra, vittime di missili, colpi di artiglieria e attacchi aerei in Ucraina. Per questo alla fine di marzo, in Ucraina è stata presa la decisione di evacuare con la forza i bambini dalle città in prima linea. Se i genitori o i loro tutori si rifiutano sono privati ​​dei rispettivi diritti genitoriali.

"Stroncare la vita di un bambino è sufficiente per chiedere la massima punizione per coloro che hanno dato ordini criminali per iniziare questa sanguinosa e barbara guerra" ha dichiarato il procuratore generale ucraino Andrey Kostin durante la stessa conferenza sui minori. “Il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per il presidente russo Vladimir Putin e il commissario russo per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova per la deportazione forzata di bambini ucraini è solo l'inizio" ha aggiunto Kostin.

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"Insieme al procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan e al suo team in Ucraina e all'Aia, stiamo lavorando per ricostruire l'intero comando, dagli immediati esecutori ai comandanti delle truppe russe coinvolte nel rapimento dei nostri figli. Faremo tutto il possibile per garantire che ci siano più mandati di questo tipo, e non solo nei casi relativi alla deportazione forzata di bambini ucraini. Stiamo lavorando su diverse aspetti", ha concluso Kostin.

Il riferimento del Procuratore ucraino è al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aja contro Putin accusato di deportazione illegale di bambini dall’Ucraina, un crimine di guerra e contro l’umanità. Per la Corte "i crimini sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino a partire dal 24 febbraio 2022", e il presidente Putin avrebbe "commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona". "Il Consiglio di coordinamento per la protezione e la sicurezza dei bambini, che io dirigo, coordinerà l'attuazione del piano d'azione ‘Bring Kids Back UA'", ha concluso.

Il governo di Kiev intanto ha annunciato di aver riportato finora nel Paese 371 bambini ucraini che erano stato rapiti dalle forze russe. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'ufficio del presidente, Andriy Yermak. "Stiamo lavorando per riportare a casa i nostri figli. Tutti i bambini rapiti dalla Russia devono tornare in Ucraina Il presidente Volodymyr Zelensky si è incaricato di sviluppare un piano d'azione dettagliato, che abbiamo preparato per suo conto” ha scritto l'alto funzionario.

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