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Il racconto di un giovane ucraino: “Così l’ambasciatore italiano mi ha salvato la vita”

Il ragazzo racconta di essere stato messo su un’auto con la fidanzata e di aver guidato per 30 ore fino ad arrivare in Moldavia. Ora è al sicuro e ringrazia l’Italia.
A cura di Giacomo Andreoli
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Fonte: Tg1
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Mentre con l'incalzare della guerra proseguono i bombardamenti in Ucraina, l'ambasciatore italiano a Kiev, Pierfrancesco Zazo, sta aiutando decine di cittadini in fuga. Uno di loro ha raccontato al Tg1 che gli deve la vita sua e di altre due persone.

Lui si chiama Yaro e ha 36 anni. È ucraino, ma da 15 abita a Milano. Si trovava in Ucraina con la fidanzata Christina e sua sorella. Quindi, con lo scoppio del conflitto, ha chiesto aiuto all'ambasciata italiana. Quest'ultima, così, ha attivato un convoglio che si è mosso per quasi 30 ore, fino alla Moldavia. "La cosa più difficile- racconta il giovane- è stata uscire da Kiev, abbiamo preso strade secondarie tra gli spari e le esplosioni". In particolare, mentre erano per strada, "è partito un missile anti-aereo e lì abbiamo davvero avuto paura". La sensazione che si prova, spiega "è surreale, perché non puoi credere che ti possa mai succedere una cosa del genere".

"A un certo punto– aggiunge- abbiamo dovuto interrompere il tragitto perché la zona era diventata pericolosa e ci siamo fermati a dormire in un ostello per una notte. Solo di mattina siamo ripartiti e arrivati a Chisinau". Yaro, quasi commosso, ringrazia quindi tutto il personale dell'ambasciata italiana. "In queste condizioni disastrose – racconta- sono rimasti calmi e professionali e ci hanno accompagnati, ci hanno permesso di lasciare il Paese: non ci hanno dato una mano, ci hanno salvato la vita. E ora ne possiamo iniziare una nuova: grazie Italia!".

L'ambasciata italiana in Ucraina ha salvato più di 100 persone

Dall'inizio delle ostilità lo staff dell'ambasciatore Zazo ha messo in salvo più di 100 persone, di cui 20 bambini. Diplomatico fin dal 1985, è a Kiev con quel ruolo da quattordici mesi. In passato è stato Segretario di legazione al Dipartimento italiano per la Cooperazione allo Sviluppo, quindi membro della direzione generale Emigrazione, consigliere di legazione in Svezia e di ambasciata a Mosca. Per questo conosce bene la Russia e il suo contesto politico-culturale. Al momento è impegnato nel trasferimento della missione di diplomazia italiana a Leopoli, sempre in Ucraina, ma più distante dai fronti caldi della guerra.

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