Il racconto da Gaza City: “Nel mio quartiere solo corpi abbandonati e macerie, è una città fantasma”

“Dopo aver saputo che l’esercito israeliano era parzialmente andato via da Al Zaytoun sono tornato indietro nel mio quartiere, per vedere se casa mia era ancora in piedi e prendere qualche vestito”, racconta Mohamed Alamarin, pizzaiolo e operatore umanitario di Gaza City al telefono con Fanpage.it, “quando sono arrivato lì ho visto solo distruzione, ho visto che la vita è stata completamente spazzata via dalle strade di Al Zaytoun, non sono riuscito a trattenermi e sono scoppiato a piangere. Tutto è distrutto, tutti i miei ricordi sono stati cancellati. Li non c’è più nulla”.
Mohamed era stato costretto a fuggire all’inizio dell’invasione via terra di Gaza City, Al Zaytoun è stato uno dei primi quartieri della capitale dell'enclave ad essere evacuati. “Quando ci hanno fatto evacuare ci hanno dato solo qualche minuto per lasciare casa, quindi adesso non abbiamo più niente. Ho cercato di recuperare qualche oggetto per poter sopravvivere, ho provato a prendere dei vestiti per i miei figli e qualche bene da dare loro, ma la distruzione è immensa".
“Non desidero più nulla: hanno distrutto tutto quello che amavo, la mia famiglia, la mia casa. Tutte le case sono ridotte in macerie, la gente non riconosce più la propria abitazione. Al Zaytoun è un ammasso di rovine, tutta quella parte di Gaza City è una città fantasma. Non c’è più niente, solo macerie ovunque”, continua Mohamed.
Nelle immagini che ha mandato a Fanpage.it si vede un cumulo continuo di detriti, lì dove c’erano bar, case, negozi e mercati. “Per me è molto difficile vedere tutta questa distruzione, sto male, non so come lo racconterò a mia moglie e alle mie figlie, che intanto sono sfollate sull’area costiera insieme ad altre migliaia di persone. La situazione qui continua ad essere molto difficile, i bombardamenti sono incessanti, ma anche gli spari dei carri armati. Sulle strade di Al Zaytoun c’erano corpi abbandonati dopo essere stati uccisi dall’esercito israeliano, erano irriconoscibili. Alcuni li abbiamo portati via in fretta. Era una scena che non avrei mai immaginato: il quartiere in cui sono cresciuto, con tutta la mia infanzia e i miei ricordi, è stato distrutto. Non ero preparato a vivere tutto questo”, continua l’uomo con fatica.
Intanto stamattina le forze di difesa israeliane hanno mandato un nuovo ordine di evacuazione agli abitanti di Gaza City: devono spostarsi di nuovo verso Sud, in una zona designata come "zona umanitaria". L’area umanitaria si troverà a Khan Yunis, lì dove non c’è più spazio neanche per una tenda. “Preferirei la morte a questa vita”, conclude al telefono Mohamed.