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Il presidente Bolsonaro imbarazzato dalla scorta: 40 kg di cocaina nel trolley di un militare

Un aereo militare brasiliano che stava accompagnando il presidente Jair Bolsonaro al G20 in Giappone viaggiava con quasi 40 chili di cocaina, per un valore di svariati milioni di euro. La sostanza è stata imbarcata senza problemi in Brasile per poi essere trovata dalla polizia spagnola durante uno scalo a Siviglia.
A cura di Annalisa Girardi
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Un aereo militare brasiliano viaggiava con quasi 40 chili di cocaina, per un valore di svariati milioni di euro, trovati dalla polizia spagnola durante uno scalo a Siviglia. La sostanza è stata rinvenuta nel bagagliaio di un sergente dell'areonautica che stava accompagnando il presidente Jair Bolsonaro al G20 in Giappone. Il militare si chiama Manoel Silva Rodrigues, ha 38 anni e una carriera alle spalle di viaggi ufficiali delle delegazioni presidenziali come ufficiale d'appoggio. Al momento si trova detenuto nella città spagnola. La cocaina non era stata nascosta, ma si trovava all'interno del trolley, spartita in circa 37 contenitori da 1 chilo ciascuno. Partita senza problemi dal Brasile, ha trovato subito lo stop delle forze dell'ordine di Siviglia, insieme allo stupore dei poliziotti.

"Anche se non ha relazioni con la mia equipe, l’episodio è inaccettabile. Sarà punito severamente, non possiamo tollerare tanta mancanza di rispetto al nostro Paese", ha affermato Bolsonaro, assicurando la massima collaborazione a le autorità spagnole. L'assenza di relazioni con la comitiva presidenziale è, tuttavia, quantomeno discutibile. Anche se la cocaina non si trovava nello stesso aereo su cui viaggiava il presidente, comunque aveva funzioni di appoggio che prevedono potesse anche diventare il mezzo ufficiale per il ritorno in patria.

Non è la prima volta che si verificano incidenti riguardanti aerei militari e carichi di droga. In Venezuela il coinvolgimento di alte cariche dell'esercito nel narcotraffico è stato ampiamente documentato e anche per quanto riguarda il Brasile in passato si sono stati episodi simili. "Anche le forze armate non sono immuni a questo flagello", ha dichiarato il vicepresidente Hamilton Mourão. Nonostante tutte le autorità continuino ad insistere che si tratti di un caso isolato, non è da escludere l'esistenza di una rete più ampia. La vicenda, comunque, ha portato un'ondata di imbarazzo sul governo di Bolsonaro, salito al potere lo scorso gennaio promettendo di reprimere la criminalità nel Paese e di stroncare il traffico di droga con una legislazione che prevede pene severissime per i trafficanti.

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