Il piano della Russia per attaccare l’Ucraina con duemila droni kamikaze

La Russia punta a lanciare contemporaneamente 2.000 droni kamikaze verso l'Ucraina. L'avvertimento arriva dal maggior generale tedesco Christian Freuding, a capo del centro situazionale per l'Ucraina presso il ministero della Difesa di Berlino. Parlando in un podcast delle Forze armate tedesche (Bundeswehr), Freuding ha ricordato che Mosca sta espandendo la sua capacità militari per consentire un uso massiccio di droni e ha messo in guardia Kiev sul fatto che un simile attacco dalla Russia metterebbe in seria difficoltà i sistemi di difesa aerea ucraini.
La notizia è stata ripresa anche dai media ucraini che hanno rilanciato l'intervista di Freuding. Di fronte all'ipotesi di nuovi pesanti bombardamenti servono "contromisure intelligenti", ha aggiunto l'ufficiale tedesco, che ha criticato i metodi tradizionali di contrasto dei droni. Secondo il generale l'uso dei Patriot contro i droni kamikaze russi è illogico, dal momento che i missili americani non sarebbero così efficaci, oltre che molto più costosi dei droni Shahed usati da Mosca. Il costo dei primi infatti, si aggira attorno ai 5 milioni di euro contro i 30-50 mila euro dei secondi.
Nelle ultime settimane la Russia ha intensificato i suoi attacchi contro le città ucraine e lo scorso 9 luglio, ha lanciato un numero record di 728 droni in tutto il Paese. Parlando della strategia che Kiev potrebbe adottare per contrastare i raid russi, il generale tedesco ha suggerito un più ampio ricorso a missili a lungo raggio con cui colpire i siti di produzione russi. Un centinaio questi sistemi l'Ucraina li riceverà proprio dalla Germania, nell'ambito di un accordo che si aggiunge alla fornitura annunciata gli scorsi giorni da Donald Trump.
Putin è ‘pronto alla pace': la telefonata con Trump
Il presidente russo Vladimir Putin è "pronto a discutere per trovare una soluzione di pace" per l'Ucraina, ma per Mosca è fondamentale "raggiungere i propri obiettivi". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, parlando alla televisione di Stato russa e facendo riferimento al fatto che ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di avere proposto alla Russia, tramite il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, Rustem Umerov, un incontro per la prossima settimana.
"Il presidente Putin ha ripetutamente parlato del suo desiderio di arrivare a una conclusione pacifica in Ucraina il prima possibile. Questo è un processo lungo, richiede sforzi e non è facile", ha detto Peskov, ribadendo che "la cosa principale per noi è raggiungere i nostri obiettivi, che sono chiari". Dopo l'annuncio di Trump di nuovi aiuti militari all'Ucraina e l'ultimatum di 50 giorni per raggiungere un cessate il fuoco prima che scattino nuove sanzioni contro la Russia, Peskov ha detto che "il mondo è ormai abituato alla retorica a volte dura" del presidente americano, che però "ha più volte ribadito che continuerà a cercare un accordo di pace". In particolare, l'ultima telefonata con lo zar russo "è stata una conversazione pragmatica e professionale tra persone ferme sulle proprie posizioni, ma pronte ad ascoltarsi a vicenda", ha spiegato.