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Luca Attanasio, l'ambasciatore ucciso in Congo

Il padre di Luca Attanasio: “Dipendenti Onu a processo? Un passo importante verso la verità”

A Fanpage.it il padre di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano morto in Congo, commenta così la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per due dipendenti Onu: “È un passaggio obbligato per arrivare alla verità”.
A cura di Giorgia Venturini
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"La richiesta di rinvio a giudizio è un passo importante. Un punto fermo dell'inchiesta, vedremo ora gli sviluppi". Salvatore Attanasio commenta a Fanpage.it  il possibile processo per due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell'Onu, coinvolti – secondo l'accusa – nella morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio del 2021. Nel conflitto a fuoco morì anche l’autista, Mustafa Milambo.

L'accusa verso di due dipendenti Onu

A distanza di mesi Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza, se venisse accetta la richiesta del procuratore Francesco Lo Voi e l'aggiunto Sergio Colaiocco, potranno comparire davanti al giudice: i due organizzatori della missione del Nord del Paese africano durante il quale i due italiani furono uccisi sono accusati di omicidio colposo.

Come spiega in una nota la Procura di Roma a chiusura indagini: "I due indagati hanno attestato il falso, al fine di ottenere il permesso dagli uffici locali del Dipartimento di sicurezza dell'Onu, indicando nella richiesta di autorizzazione alla missione, al posto dei nominativi dell'ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci, quelli di due dipendenti Pam".

L'obiettivo secondo la Procura era quello di "indurre in errore gli uffici in ordine alla reale composizione del convoglio e ciò in quanto non avevano inoltrato la richiesta, come prescritto dai protocolli Onu, almeno 72 ore prima".

La famiglia di Luca Attanasio sarà parte civile nel processo

Per Salvatore, il padre di Luca Attanasio, la richiesta di rinvio a giudizio "è un atto almeno doveroso: è un passaggio obbligato per arrivare alla verità". Poi precisa: "Se si andrà a processo, noi famiglia ci costituiremo parte civile. Mi sembra che sia il minimo che possiamo fare".

Salvatore Attanasio, così come la nuora Zakia Seddiki, ha sempre seguito passo per passo le indagini: "Di quello che succede i miei avvocati mi tengono sempre informato".

L'ambasciatore Luca Attanasio con la vedova Zakia Seddiki
L'ambasciatore Luca Attanasio con la vedova Zakia Seddiki

Ora la famiglia chiede solo che si arrivi alla verità: "Ci sono ancora le indagini in corso del secondo filone investigativo che si sta concentrando sulla dinamica. I Ros sono appena tornati a luglio dal secondo sopralluogo in Congo. Adesso i magistrati dovranno analizzare tutte le informazioni che i Ros sono riusciti a recuperare", conclude il padre dell'ambasciatore.

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