Il neurochirurgo killer condannato all’ergastolo: “Ha ucciso e mutilato i suoi pazienti”

Avrebbe ucciso due persone e costretto alla paralisi altrettante. Per questi casi e altri interventi chirurgici alla colonna vertebrale pasticciati, l’ex neurochirurgo Christopher Duntsch è stato condannato all'ergastolo. La giuria chiamata a decidere ci ha messo appena un'ora per dare all’ex medico la pena massima. Trentadue sono i pazienti coinvolti in tutto. In almeno due casi, la mano di Duntsch ne avrebbe provocato la morte. "Questo è un grande giorno", ha detto Faith Johnson della contea di Dallas County nel corso di una conferenza stampa subito dopo il verdetto. "Abbiamo fatto qualcosa di storico. Siamo davvero euforici per la condanna a vita".
L'ex neurochirurgo texano è stato condannato per aver provocato intenzionalmente determinate feriti ai pazienti che avevano chiesto il suo aiuto. Dopo la condanna, Don Martin, la cui moglie è morta per colpa di Duntsch, ha detto, "Siamo sopraffatti dall’emozione. Questa condanna è per Kelly. Siamo davvero grati alla giustizia americana”. A fargli eco Caitlin Linhuf, la cui madre è morta dopo un intervento chirurgico eseguito da Duntsch. "Questa condanna non porterà indietro mia madre, ma mi dà un certo senso di giustizia". L'accusa sostiene che Duntsch è stato sempre “dannoso e spericolato”, nell’eseguire i suoi interventi chirurgici. I pubblici ministeri l’hanno accusato di aver mutilato almeno quattro pazienti e di aver causato la morte di altre due persone, tra luglio 2012 e giugno 2013, oltre alle due accertate. Gli avvocati di Duntsch hanno sostenuto che “non era un criminale, solo un cattivo chirurgo”.