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“Il mondo è abbastanza grande perché Cina e USA abbiano successo”. Cosa si sono detti Xi e Biden

Dopo mesi di tensione alle stesse i leader di Cina e Stati Uniti si sono incontrati a San Francisco ed hanno dato inizio a una fase di disgelo: “Il pianeta Terra è abbastanza grande perché” Washington e Pechino “possano avere successo”.
A cura di Davide Falcioni
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"Il pianeta Terra è abbastanza grande perché" Cina e Stati Uniti "possano avere successo". Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping, arrivato oggi 15 novembre nella residenza di Filoli, una quarantina di chilometri a sud di San Francisco. Ad accoglierlo, al suo arrivo alle 11.15 ora locale, le 20.15 in Italia, è stato il presidente americano Joe Biden.

Dopo la stretta di mano, i due leader sono entrati nella residenza ed hanno avuto un lungo dialogo che segna l'inizio di una fase di disgelo tra le prime due potenze mondiali, Paesi i cui rapporti negli ultimi anni hanno toccato il punto più basso. Invece Stati Uniti e Cina si impegneranno a "capirsi reciprocamente in modo chiaro e fare in modo che la competizione non sfoci in conflitto", cooperando insieme "dal clima all'intelligenza artificiale", come ha spiegato Joe Biden.

E per "superare le differenze" in un mondo "abbastanza grande per la convivenza e per il successo di Cina e Stati Uniti", che "non possono voltarsi le spalle", tanto meno in un contesto economico internazionale "in ripresa ma con uno slancio lento, appesantita dal protezionismo", come gli ha fatto eco Xi Jinping, affermando di credere in un "futuro promettente" delle relazioni tra Washington e Pechino.

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La ripresa di un dialogo era lo scopo minimo del vertice tra i due leader dopo che le relazioni tra i due Paesi avevano toccato il fondo nei mesi scorsi, soprattutto col caso dei palloni spia cinesi in territorio USA. Molti i temi affrontati dai due leader. Dalla guerra in Ucraina a quella tra Israele e Hamas, passando per le tensioni su Taiwan e nell'Indo-Pacifico, i rapporti commerciali, il clima, il ripristino dei canali di comunicazione militari, la limitazione dell'intelligenza artificiale nell'uso delle armi nucleari, il controllo sul traffico del Fentanyl cinese.

Le dichiarazioni di oggi andranno messe ora alla prova dei fatti: si augura comunque che il faccia a faccia sia "produttivo" e "precursore di ulteriore dialogo" il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Che prima dell'inizio del colloquio aveva reso noto che Biden avrebbe sollevato le preoccupazioni americane sui diritti umani in Cina, incluso il trattamento degli uiguri, tema molto importante per Pechino.

"Bello rivedervi, non c'è nulla che possa sostituire le discussioni faccia a faccia. È fondamentale che io e lei ci capiamo reciprocamente in modo chiaro, dobbiamo fare in modo che la competizione non sfoci in conflitto", ha detto il capo della Casa Bianca aprendo il vertice e ricordando che "i nostri incontri sono sempre stati franchi, diretti, utili". Xi Jinping ha replicato che le relazioni bilaterali fra i due Paesi sono le più importanti e sarebbe "irrealistico" per una delle parti cercare di rimodellare l'altra: “Per due grandi Paesi come Cina e Stati Uniti, voltarsi le spalle non è un'opzione".

Il disgelo tra Washington e Pechino è solo all'inizio: i prossimi mesi diranno se le due superpotenze rispetteranno gli impegni assunti con il vertice di oggi.

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