Il Killer dell’aeroporto in Florida: “Ho agito in nome dell’Isis”

"Ho agito in nome dell'Isis", è la dichiarazione a sorpresa di Esteban Santiago, l'uomo accusato della strage all'aeroporto di Fort Lauderdale, nello stato della Florida, in Usa, avvenuta nel giorno dell'Epifania nell'area bagagli dello scalo aeroportuale. Ascoltato dagli agenti dell'Fbi che ora indagano sull'attacco armato costato la vita a 5 persone, l'uomo infatti ha parlato di un suo presunto collegamento con il sedicente stato islamico. A rivelarlo, secondo quanto riporta la Cnn, è stato l'agente del Federal Bureau of Investigation Michael Ferlazzo durante la sua testimonianza in tribunale nella prima udienza sul caso. Lo stesso agente federale però non ha spiegato se Santiago sostiene di avere legami diretti con lo Stato Islamico o se è stato solo ispirato dall'organizzazione terroristica.
Una novità rilevante visto che gli inquirenti ipotizzavano una semplice diverbio a bordo dell'aereo dietro la strage dell'uomo. Esteban Santiago, ex militare statunitense veterano dell’Iraq con problemi mentali, infatti avrebbe avuto un'accesa discussione con altri passeggeri a bordo del volo su cui era imbarcato. Una volta nello scalo avrebbe estratto la pistola che aveva nella valigia appena recuperata dall'area bagagli e fatto fuoco sul gruppo di persone, anche loro in attesa di prendere i loro bagagli. Il 26enne poi si era consegnato alle autorità senza opporre resistenza. Stando a quanto riportato dalla Cbs, però già nel novembre 2016 l'uomo sarebbe andato all'ufficio dell'Fbi di Anchorage, in Alaska, affermando che era stato "costretto a combattere per l'Isis" in seguito a "tentativi di controllo mentale da parte del governo americano".