Il governo siriano: “L’Onu prevenga ogni aggressione”. Hackerato il sito dei Marines

La Siria ha chiesto ufficialmente all'Onu di prevenire "qualsiasi aggressione" da parte degli Stati Uniti dopo le accuse al governo di Damasco di aver utilizzato armi chimiche nei confronti degli oppositori . L'eventuale intervento militare Usa – a lungo ventilato nei giorni scorsi e dato per imminente – verrà messo ai voti del Congresso il prossimo 9 settembre. Intanto Bashar Jaafari – delegato della Siria presso le Nazioni Unite – in una lettera inviata a Ban Ki-moon, ha chiesto al segretario dell'Onu di "assumersi tutte le responsabilità per prevenire un'aggressione contro la Siria e portare avanti ogni iniziativa utile al raggiungimento di una soluzione politica della crisi". Egli, inoltre, ha invitato il consiglio di sicurezza dell'Onu a "mantenere il suo ruolo di ‘valvola di sicurezza' per evitare l'assurdo uso della forza fuori dalla cornice della legittimità internazionale". Jaafari, infine, ha concluso invitando gli Stati Uniti a "svolgere un ruolo di garante per la pace e, come la Russia, lavorare per per preparare una conferenza internazionale di pace sulla Siria".

E se da un lato la Siria sembra voler distendere la tensione, invitando gli Usa a promuovere una conferenza di pace e a posare le armi, dall'altro questa mattina il Vas – esercito elettronico siriano – ha portato a termine un attacco nei confronti del sito del corpo dei Marines. Le immagini dei soldati sono state travisate e i militari sono stati invitati a sfidare i piani di Obama. Anche se non sono tenuti a prendere parte a operazioni in Siria, 300 soldati del Corpo dei Marines sono a bordo della USS San Antonio nel mare Mediterraneo.