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Guerra in Ucraina

Il generale Bertolini a Fanpage: “Il rischio di guerra nucleare esiste, dipende da Putin e Biden”

L’intervista di Fanpage.it al generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore e Presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia: “Il rischio di una guerra nucleare c’è, perché oltre alla coppia Putin-Zelensky che si sta prendendo a cannonate in Ucraina, c’è quella Putin-Biden, che sono i veri competitor in questo scontro”.
Intervista a Gen. Marco Bertolini
Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore e Presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
A cura di Ida Artiaco
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"Il rischio di una guerra nucleare c'è, perché oltre alla coppia Putin-Zelensky che si sta prendendo a cannonate in Ucraina, c'è quella Putin-Biden, che sono i veri competitor in questo scontro. Sono loro che stanno conducendo il gioco e che potrebbero decidere di portare il conflitto su quel piano". A parlare a Fanpage.it è il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore, nonché Presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, che ha spiegato quali sono le reali prospettive di una escalation atomica della guerra in corso tra Russia e Ucraina.

Generale Bertolini, secondo i media ucraini ci sarebbero "aerei russi equipaggiati con armi nucleari". Quanto è fondata questa notizia?

"Queste notizie sono da prendere sempre con grande prudenza, anzi con sospetto. Mi chiederei prima di tutto come hanno fatto a vedere che quegli aerei trasportavano armi nucleari e per quale motivo ci dovrebbero essere aerei in volo con armi nucleari. Queste ultime possono essere lanciate anche da missili e i russi hanno già dimostrato di averne alcuni non intercettabili e in grado di colpire tutti i loro obiettivi. Io credo che questo faccia parte di una specie di continuo "al lupo al lupo" che serve a tenere alta la tensione e in ultima analisi a rendere sempre più difficile un negoziato. Le armi nucleari sono un deterrente che funziona già senza usarlo, basta che si sappia che esiste e ha già la sua operatività. E non credo che convenga agli ucraini allontanare la trattativa, a loro conviene arrivare ad una conclusione perché dovranno fare i conti con la posizione nella quale sono anche nei prossimi secoli, non è un problema solo contingente. Altrimenti il pericolo è che si trasformi in un Afghanistan europeo".

Non c'è dunque rischio di una guerra atomica?

"Il rischio c'è, perché oltre alla coppia Putin-Zelensky, che si sta prendendo a cannonate in Ucraina, c'è la coppia Putin-Biden che sono i veri competitor in questo scontro. Quindi da un lato ci sono i russi che vogliono preservare la propria agibilità al Mar Nero e la loro appartenenza all'Europa perché altrimenti verrebbero schiacciati contro la Cina e non hanno questo interesse, dall'altro ci sono gli Usa, in particolare il partito democratico e l'attuale presidente, che hanno l'interesse opposto che è quello di evitare una saldatura all'interno dell'Europa tra Est e Ovest, includendo sul versante orientale anche la Russia. Non vogliono una potenza continentale che possa avere il potenziale europeo e russo, che sarebbe davvero un problema".

Il Generale italiano Marco Bertolini
Il Generale italiano Marco Bertolini

Chi può innescare un conflitto nucleare?

"Le armi nucleari non ce le hanno solo Russia e Usa, ma anche i britannici, la Francia, Israele, l'India e il Pakistan. Sono in buona compagnia. Ma di fatto quelli che hanno gli strumenti, i vettori per portare le armi nucleari e le procedure per utilizzarle sono sicuramente Washington e Mosca. Il gioco, tra l'altro, lo stanno conducendo loro. E comunque non è una decisione che può prendere una persona sola, sia esso Putin o Biden. Ci sono delle operazioni per arrivare a fare in modo che prima di usare l'arma nucleare si verifichino condizioni ben precise".

Per esempio?

"Una l'hanno già rivelata i russi. Nel momento in cui vedono che sono a rischio come Stato a quel punto sarebbe giustificato l'uso dell'arma nucleare. Sicuramente non credo che la utilizzerebbero per un risultato operativo della guerra in Ucraina. Se si trovassero sotto attacco, potrebbero usarla perché l'arma nucleare è un deterrente da questo punto di vista. Ma c'è una linea rossa da non superare, che è connessa con la sopravvivenza della Nazione. Diciamo che difficilmente questa linea rossa è di carattere tattico".

In uno scenario simile, quale sarebbe il ruolo dell'Italia?

"L'Italia può entrarci perché facciamo parte della Nato e quindi siamo alleati degli Usa. È chiaro che se ci fosse l'uso di armi del genere vorrebbe dire che c'è una conflagrazione che riguarda tutta l'Alleanza, e saremmo coinvolti come tutti gli altri Paesi. Ma mi lasci fare tutti gli scongiuri del caso, nel senso che è una cosa a cui non voglio neanche pensare perché sarebbe una prospettiva terrificante".

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