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Guerra in Ucraina

Il G7 avvisa la Cina: non aiutate la Russia nella guerra contro l’Ucraina

Il Gruppo dei sette, composto dai 7 maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta, avverte la Cina, esortandola a non “minare” le sanzioni contro Mosca.
A cura di Giacomo Andreoli
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Il G7 avverte la Cina. I ministri degli Esteri del Gruppo dei sette, composto dai 7 maggiori Stati economicamente più avanzati del pianeta, ha promesso "di estendere le sanzioni economiche" rivolte a Mosca per l'invasione dell'Ucraina a "settori da cui la Russia è particolarmente dipendente", esortando la Cina a "non minare" queste misure.

Le sette potenze vogliono "accelerare gli sforzi" per "porre fine alla dipendenza dall'energia russa", secondo la dichiarazione rilasciata dopo un incontro dei capi diplomazia nel Nord della Germania e in cui i G7 tornano a chiedere alla Cina "di non sostenere la Russia nell'attacco" all'Ucraina.

La Cina nel frattempo continua ad avere un ruolo ambiguo nel conflitto in corso. Il Paese del Dragone prosegue a tenere il piede in due scarpe. Ha infatti condannato l'invasione russa in Ucraina, ma criticato anche la Nato per le operazioni militari al confine prima dello scoppio della guerra. Secondo Pechino, poi, l'Europa non dovrebbe essere più ostaggio della politica estera americana, perché questo finirebbe per ostacolare enormemente i suoi stessi interessi, complicando la ripresa economica, il benessere delle persone e la ricerca dell’indipendenza strategica.

Finora la crisi ucraina non ha allontanato Cina e Ue, anzi, le ha fatte avvicinare di più rispetto alla piega presa negli ultimi anni. Negli ultimi decenni la Cina ha voluto un'Europa forte in grado di essere più autonoma da Usa e Nato. Per questo, per Pechino, se l’Unione vuole che Pechino sia più indipendente dalla Russia e faccia pressioni su Putin per ridurre la sua espansione militare, allora l’Europa deve essere in grado di essere più indipendente dagli Usa, e fare pressioni per ridurre l’espansione.

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