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Il governo tedesco: “Il dissidente russo Alexej Navalny avvelenato con agente nervino”

Il governo tedesco ha comunicato con una nota ufficiale che il dissidente russo Alexej Navalny è stato avvelenato. Dalle analisi tossicologiche che il policlinico universitario della Charitè, dove è ricoverato il politico, ha commissionato a un laboratorio speciale dell’esercito tedesco, è risultata la presenza di una sostanza tossica chimica del gruppo Novichok: “Ora Mosca faccia chiarezza”.
A cura di Ida Artiaco
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Ci sono prove "che non lasciano dubbi" sul fatto che il dissidente russo Alexej Navalny sia stato avvelenato. Se ne parlava già da giorni, ma ora è arrivata la comunicazione ufficiale dal governo tedesco, tramite il portavoce Steffen Seibert: dalle analisi tossicologiche che il policlinico universitario della Charitè di Berlino, dove è ricoverato il politico, leader dell'opposizione russa, ha commissionato a un laboratorio speciale dell'esercito tedesco, si legge nella nota dell'esecutivo, è risultata la presenza di una sostanza tossica chimica del gruppo Novichok. "Il governo tedesco condanna questo attacco nel modo nel modo più severo. Il governo russo è chiamato a fare chiarezza con urgenza", si legge ancora nella nota. Intanto, sette ministri del gabinetto Merkel si sono incontrati oggi per deliberare sui prossimi passi da fare. "L'uso di questo veleno non lascia alcun dubbio sul fatto che sia stato vittima di un crimine", ha aggiunto Merkel. Tuttavia, dal canto suo, il Cremlino ha affermato di non essere a conoscenza dei risultati dei test in questione. "No, tale notizia non è stata portata alla nostra attenzione", ha dichiarato il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov.

Cosa è successo ad Alexej Navalny

Il 20 agosto scorso Navalny, 44 anni, stava volando dalla Siberia verso Mosca quando si è improvvisamente sentito male e il suo aereo è stato costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza ad Omsk. Successivamente è stato trasferito all’ospedale Charite di Berlino, dove la scorsa settimana i medici hanno detto che c’erano indicazioni che fosse stato avvelenato. "Partiamo dal presupposto che Aleksej sia stato avvelenato con qualcosa mescolato con il suo tè. Questa è l'unica cosa che ha bevuto questa mattina", aveva poi aggiunto la sua portavoce, Kira Yarmish. Il nosocomio aveva poi diffuso un comunicato stampa in cui spiegava che il dissidente, che si trova in coma, sta ricevendo cure per un'intossicazione da inibitori della colinesterasi. Anche se la precisa sostanza assunta da Navalny non era ancora stata individuata, i sanitari avevano spiegato che "non si possono escludere danni a lungo termine al sistema nervoso".

Oggi, infine, è arrivata la comunicazione ufficiale di Berlino, mentre le condizioni dell'uomo restano gravi. Navalnyj, avvocato e attivista anti-corruzione, ha scontato diversi periodi di carcere negli ultimi anni per aver organizzato proteste anti-Cremlino. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che la sua detenzione nel 2012 e nel 2014 violava i diritti umani, una sentenza che Mosca ha definito discutibile. Inoltre,  solo alcuni anni fa aveva già subito un attacco con una sostanza chimica da un attivista sostenitore di Putin, che lo aveva lasciato parzialmente cieco da un occhio, mentre l'anno scorso era stato vittima di un presunto tentativo di avvelenamento in carcere dove si trovava sempre per aver organizzato una manifestazione non autorizzata.

Novichok: cos'è e che effetti ha sul corpo

In russo il termine Novichok significa "nuovo arrivato" ed è il nome che fu assegnato a un gruppo di agenti nervini avanzati sviluppati dall'Unione Sovietica negli anni Settanta e Ottanta. Già utilizzato per avvelenare l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia, esiste sia in forma liquida che solida. Può quindi presentarsi anche come una polvere finissima. Può avere effetto in tempi rapidissimi, dai 30 secondi ai due minuti, e può essere sia inalato che assorbito attraverso la pelle, portando al collasso di molte funzioni corporee.

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