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Il deputato che fa il test per la “purezza razziale”

Scandalo in Ungheria, dove un parlamentare di un partito dell’estrema destra si è sottoposto ad un esame per provare di non essere rom o ebreo. E i risultati del laboratorio gli hanno dato ragione. Ma …
A cura di Redazione
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L'obiettivo era quello di voler dimostrare di non essere zingaro o ebreo. Per conseguirlo un deputato ungherese si è sottoposto a un test genetico alla Nagy Gén Diagnostic and Research, società biomedica con sede a Budapest. La notizia è riportata dalla rivista scientifica Nature , che parla di un vero e proprio certificato genetico per dimostrare "la purezza etnica". Per quanto possa essere difficile dare attendibilità ad un test del Dna che sveli la provenienza etnica o addirittura la religione dei propri antenati, in Ungheria è scoppiato il putiferio. Lo scandalo, universalmente condannato nel Paese e nella comunità scientifica internazionale, ha indotto Il Consiglio per la ricerca medica in Ungheria (Ett) ha chiedere l'interveno della magistratura per un documento considerato «professionalmente sbagliato, eticamente inaccettabile e illegale».

Ma chi è il politico ungherese del test? L'identità dell'uomo non è stata rivelata, ma sembra certo che si tratti di un deputato del partito d’estrema destra e di chiara ispirazione nazista, Jobbik. Dopo le elezioni legislative che nell' aprile 2010 hanno consegnato al gruppo estremista 47 seggi dell'assemblea nazionale, il politico ha pensato bene di far breccia nei cuori dell'elettorato neonazi ungherese utilizzando lo "stratagemma" del test genetico «per garantire che non è di razza rom o ebraica». Gli esami sono stati condotti per ragioni «etiche» (non potevano rifiutarsi) spiegano dal centro medico, mentre i risultati di laboratorio sono stati pubblicati da un sito ungherese di estrema destra. Secondo il rapporto medico della Nagy Gen «sono stati esaminate 18 posizioni nel genoma del parlamentare ungherese per varianti ritenute caratteristiche dei gruppi etnici» detestati dall'uomo, per poi arrivare alla conclusione che il deputato di Jobbik «non presenta alcuna traccia genetica di antenati ebrei o rom».

Obiettivo raggiunto dunque? Neanche per sogno. Lo stesso direttore dell'accademia scientifica ungherese, Istvàn Raskò , che ha eseguito il test, sottolinea come i risultati siano stati travisati: «è impossibile dedurre le origini etniche dalle variazioni genetiche nel genoma». In altre parole, «il test non ha alcun senso – ha dichiarato – e questa storia è molto dannosa per la professione dei genetisti clinici». Basta citare i più recenti studi sul genoma umano, per capire l'inattendibilità dell'esame in questione: ogni essere umano è unico e diverso dagli altri (a parte i gemelli monozigoti), ma il genoma dei singoli individui è caratterizzato da una variabilità continua e non esistono caratteri del DNA riscontrabili solo in una razza e assenti in un’altra.

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