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Il caso Marisela Escobedo, mamma coraggio: uccisa perché chiedeva giustizia per sua figlia

La figlia di Marisela Escobedo è stata uccisa a sedici anni in Messico e il suo assassino rilasciato nonostante una confessione, per mancanza di prove. Da allora la donna si è battuta perché l’omicida andasse in carcere, diventando un’attivista per i diritti umani. Un giorno, durante una protesta è stata avvicinata da uno sconosciuto, inseguita e uccisa. Si ritiene che l’ordine sia stato dato dall’assassino di sua figlia.
A cura di Angela Marino
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Marisela Escobedo Ortiz è un mamma coraggio che si è battuta per anni perché l'assassino reo confesso della figlia sedicenne venisse incarcerato. È stata assassinata, presumibilmente su ordine dell'omicida di sua figlia, durante l'ennesima manifestazione in cui chiedeva giustizia. Il suo assassino l'ha inseguita e uccisa a colpi di pistola. Il caso Marisela Escobedo è oggi al centro di un documentario Netflix dal titolo The Three Deaths of Marisela Escobedo (le tre morti di Marisela Escobedo).

L'omicidio della piccola Rubì Frayre

Tutto è iniziato nel 2008, quando la giovanissima Rubí Marisol Frayre è stata uccisa Ciudad Juárez, nello stato messicano settentrionale di Chihuahua per mano del fidanzato Sergio Rafael Barraza, reo confesso, che poi ha gettato il corpo in una discarica. Di fronte all'inerzia delle autorità, Marisela Escobedo ha avviato una battaglia personale perché l'assassino di sua figlia venisse giudicato e condannato. Nel 2009, Sergio Barraza è stato arrestato e si è dichiarato colpevole, salvo venire rilasciato mesi dopo perché l'ufficio del procuratore non aveva prove per incriminarlo.

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La storia di Marisela Esbobedo Ortiz

Quando Barraza è tornato un uomo libero, per Marisela è iniziata una vera condanna. Per impedire che le luci sul caso si spegnessero e che Barraza potesse fare male ad altri, Marisela ha intrapreso un percorso da vera e propria attivista per i diritti umani, partecipando a marce con la foto dell'assassino di sua figlia tra le mani e ponendo istanze e richieste alle autorità. Il 16 dicembre 2010, durante l'ennesimo sit-in davanti al Palazzo del Governo di Chihuahua, mentre affiggeva dei volantini di protesta, Marisela è stata avvicinata da uno sconosciuto. Dopo aver scambiato poche parole con lui ha iniziato a correre per mettersi in salvo, ma è stata raggiunta e uccisa con un colpo di pistola alla testa.

Netflix lancia The Three Deaths of Marisela Escobedo

Il caso della mamma coraggio è oggi al centro di un documentario Netflix dal titolo The Three Deaths of Marisela Escobedo (le tre morti di Marisela Escobedo). Per i creatori del documentario, la prima morte di Marisela avvenne quando sua figlia fu assassinata. La seconda, quando la giustizia messicana decise di lasciare libero l'assassino. La terza, quando nel dicembre 2010 è stata uccisa a colpi di pistola mentre teneva un sit in per chiedere l'incarcerazione dell'assassino di sua figlia. Barraza, sospettato di aver ordinato l'omicidio di Escobedo, è stato ucciso durante uno scontro con l'esercito messicano nel 2012.

Fotografia del fallimento della giustizia messicana

Per i produttori di The Three Deaths of Marisela Escobedo (le tre morti di Marisela Escobedo), il documentario vuole essere una fotografia dei fallimenti della giustizia in Messico, Paese in cui vengono uccise dieci donne al giorno e dove limpunità in questi casi è del 97%."Senza dubbio, questo documentario mostra come il sistema giudiziario in Messico sia completamente marcio e purtroppo continui così", ha detto la produttrice Laura Woldenberg, in un'intervista all'agenzia Efe. "Abbiamo il termine femminicidio, capiamo già che questo è un problema nazionale, che è un problema di violenza di genere, ma abbiamo 10 omicidi di donne al giorno", ha detto Woldenberg.

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