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I ministri degli Esteri Ue hanno trovato un accordo sulle sanzioni ai coloni estremisti in Cisgiordania

Il Consiglio Affari esteri ha trovato un “accordo politico” sulle sanzioni ai coloni estremisti in Cisgiordania. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell.
A cura di Annalisa Girardi
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I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno trovato un accordo sulle sanzioni ai coloni estremisti in Cisgiordania. Lo ha annunciato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell in conferenza stampa dopo il vertice del Consiglio Affari esteri, che ha parlato di un "accordo politico" e ha spiegato che "il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni ma abbiamo un accordo politico".

In risposta il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha affermato che Israele rafforzerà ulteriormente i suoi insediamenti in Cisgiordania: "La falsa campagna Bds (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) contro lo Stato di Israele sta funzionando. Una campagna progettata nella sua interezza per infangare lo Stato di Israele. C'è una risposta olistica e sionista a questa dichiarazione dell'Ue: rafforzare e radicare gli insediamenti in tutte le parti della Terra di Israele", ha detto il ministro, che è anche il leader del partito di estrema destra Sionismo religioso, come riporta Times of Israel.

I ministri degli Esteri dell'Ue hanno anche raggiunto un accordo per delle sanzioni al movimento islamista palestinese Hamas, oltre a quelle per i coloni violenti. All'ultimo vertice di fine febbraio non c'era stata unanimità sulle sanzioni, visto che l'Ungheria si era opposta.

"Nell'ultimo Consiglio non abbiamo ottenuto l'unanimità, quindi avevamo detto che ognuno poteva attuare le sanzioni per conto proprio. Ma il congelamento dei beni finanziari non può essere fatto individualmente, perché è una competenza dell'Unione, o si fa a livello dell'Unione o non si fa", ha detto Borrell, spiegando che le difficoltà sono state superate. "Adesso abbiamo l'unanimità dei Paesi che avevano detto di no che non si oppongono più al regime sanzionatorio. Avevamo già preparato l'elenco delle persone che sarebbero state sanzionate. Dobbiamo semplicemente rimetterlo sul tavolo e riproporlo al Coreper (la riunione degli ambasciatori degli Stati membri, ndr), per essere adottato", ha concluso l'Alto rappresentante dell'Ue

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