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I giornalisti in Croazia stanno protestando contro una proposta di legge che “legalizza la censura”

L’Associazione croata dei giornalisti (HND) sta protestando contro la nuova proposta di legge del ministero della Cultura. Secondo i giornalisti il governo sta cercando di legalizzare la censura e vuole creare ente statale con la facoltà di sorvegliare tutti i media, un po’ come avviene già in Ungheria.
A cura di Annalisa Girardi
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I giornalisti croati stanno protestando contro una nuova proposta di legge che andrebbe a interferire duramente con l'indipendenza dei media. L'allarme arriva dall'Associazione croata dei giornalisti (HND), secondo cui la nuova proposta del ministero della Cultura e dei Media non è stata mai discussa con il tavolo di lavoro a cui partecipavano anche diversi giornalisti e avrebbe tutta l'intenzione di "soffocare quel poco che resta del libero giornalismo".

Secondo l'HND se la legge venisse approvata andrebbe di fatto a legalizzare la censura, lasciando agli editori la possibilità di decidere cosa viene pubblicato e cosa invece no, senza dover dare spiegazioni. Si andrebbe inoltre a creare un ente statale con la facoltà di sorvegliare tutti i media, un po' come avviene già in Ungheria.

Non solo: a ricevere gli aiuti di Stato sarebbero solamente i media filogovernativi e si andrebbe inoltre a creare un registro ufficiale dei giornalisti da cui, è il timore dell'HND, alcuni potrebbero essere arbitrariamente esclusi.

Secondo quanto dichiarato qualche settimana fa dal primo ministro croato, Andrej Plenković, sui media digitali "manca un controllo informativo", ragion per cui una nuova normativa sarebbe necessaria. Ma secondo il presidente dell'HND, Hrvoje Zovko, si tratta solo "del tentativo da parte dello Stato di stabilire un controllo sul giornalismo, che dovrebbe invece rimanere indipendente". Anche la direttrice della Federazione europea dei giornalisti, Renate Schroeder, si è espressa contro la proposta di legge.

Nell'ultimo report del Centro per il pluralismo e la libertà dei media, finanziato dall'Unione europea, la Croazia è inserita tra i Paesi dove il rischio per pluralismo e liberà dei media è tra i più elevati: non è al livello di Paesi come Ungheria, Polonia o Turchia, ma la situazione è comunque decisamente più precaria rispetto all'Europa centrale e occidentale.

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In particolare, in Croazia il rischio appare elevato proprio quando si parla di indipendenza dei media. La situazione è problematica anche rispetto alla libertà di espressione dei media. La proposta di legge del ministero della Cultura e dei media non è ancora definitiva, ma secondo i giornalisti se venisse approvata la situazione non farebbe che peggiorare.

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