HIV, i tagli di Trump causeranno milioni di infezioni: “Si rischia di tornare agli anni bui dell’epidemia”

Una battuta d'arresto nella prevenzione. Questo è l'effetto dei tagli dei finanziamenti degli Stati Uniti sull'efficacia del programma Onu per la lotta contro l'Aids (Unaids), secondo il nuovo report dell'Ong Physicians for human rights (Phr). Lo scorso 27 febbraio l'amministrazione di Donald Trump ha comunicato ufficialmente all'Unaids lo stop di tutti gli accordi a suo sostegno. Tra questi c'era il Pepfar, il programma di emergenza statunitense per l'Aids, che dal 2003 ha investito nella oltre 100 miliardi di dollari nella causa.
"I sussidi degli Usa sono stati il perno dei programmi Onu per la risposta all’Hiv/Aids nei paesi a reddito più basso e in molti paesi africani. Fino a ora i progressi verso gli obiettivi dell’agenda Onu 2030 sono stati eccellenti", spiega a Fanpage.it Giusi Giupponi, Presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro l'Aids (Lila). "Questi tagli rischiano di riportarci agli anni bui dell'epidemia".
Lo rende chiaro il nuovo report della Phr. Secondo i dati, il congelamento dei fondi statunitensi ha portato a un'interruzione nella distribuzione delle terapie antiretrovirali in Tanzania e Uganda che servono a "rendere il virus non trasmissibile" e quindi a "evitare il più possibile nuove infezioni", chiarisce Giupponi. Lo stop ha avuto un effetto anche sui programmi di prevenzione. Infatti, il Pepfar ha storicamente sostenuto circa il 90% delle iniziative globali di profilassi pre-esposizione, fondamentali per prevenire la diffusione del virus.
Il rischio non riguarda singoli territori. "Le decisioni di Trump avranno pesanti ripercussioni sui sistemi sanitari di ogni angolo del mondo. Interrompere i trattamenti porterà a un rialzo delle infezioni ovunque, le epidemie non conoscono frontiere", spiega Giupponi.
Anche i dati pubblicati a luglio proprio dall'Unaids confermano la crisi: senza ripristino dei fondi, potrebbero verificarsi 6 milioni di nuove infezioni e 4 milioni di morti Aids correlate in più entro il 2029. Sono circa 600 decessi al giorno.
La colpa sta proprio nei mancati finanziamenti statunitensi, sul cui sostegno contavano ben 55 paesi. Infatti, nonostante diverse nazioni stiano aumentando i budget domestici per Hiv, secondo il report dell'Unaids questi fondi non sarebbero comunque sufficienti a compensare i tagli internazionali.