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Conflitto Israelo-Palestinese

Guerra Hamas-Israele, come funzionerà la tregua umanitaria di 4 ore al giorno a Gaza

La Casa Bianca ha fatto sapere che Israele ha acconsentito a interrompere per 4 ore ogni giorno i bombardamenti verso il nord della Striscia di Gaza. La tregua umanitaria è stata ottenuta dopo una lunga trattativa tra il presidente Usa Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e potrebbe contribuire al rilascio dei 239 ostaggi ancora in mano ad Hamas.
A cura di Eleonora Panseri
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Israele ha acconsentito a garantire una tregua umanitaria di 4 ore ogni giorno durante la quale interromperà gli attacchi contro Hamas nel nord di Gaza. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca, dopo le numerose richieste del presidente Usa Joe Biden, impegnato nelle negoziazioni per il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri dal gruppo terroristico. Secondo le autorità israeliane, le persone trattenute dai miliziani sarebbero ancora 239, inclusi bambini e anziani.

L'amministrazione statunitense ha riferito che meno di una decina di cittadini Usa sarebbero tra questi. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby ha detto ai giornalisti che le pause saranno utili per "far tornare tutti i 239 ostaggi alle loro famiglie, inclusi i cittadini statunitensi di cui siamo a conoscenza. Se riuscissimo a portarli in salvo, in queste pause che potrebbero essere utili per il trasferimento dalla Striscia, sarebbe già un ottimo risultato".

Come funzionerà la pausa umanitaria a Gaza

Come si legge sul sito dell'Associated Press, Biden ha chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di istituire la pausa quotidiana in una telefonata avvenuta lunedì 6 novembre e ha fatto sapere di aver chiesto anche una pausa di almeno tre giorni per favorire le trattative. Il presidente ha aggiunto anche che non ci sarebbe al momento la possibilità di un formale ‘cessate il fuoco'.

Kirby ha detto inoltre che Israele si impegnerà ad annunciare la tregua almeno tre ore in anticipo e ad aprire un secondo corridoio per permettere ai civili di lasciare le areeche sono obiettivo della campagna militare contro Hamas.

Ieri, giovedì 9 novembre, in un'intervista rilasciata a Fox News, Netanyahu aveva spiegato che "la lotta contro Hamas continua, contro i terroristi, ma in alcune zone e per un determinato periodo di tempo, alcune ore, vogliamo garantire un passaggio sicuro ai civili per allontanarsi dai combattimenti. E lo stiamo facendo".

Brevi tregue per garantire un passaggio sicuro ai civili

Simili brevi pause sono state disposte anche nei giorni scorsi, durante le quali decine di migliaia di civili sono riusciti a scappare al Sud, ma l'annuncio di giovedì appare come uno sforzo a formalizzare ed espandere il tentativo degli Stati Uniti di ottenere maggiori garanzie da parte di Israele nella protezione dei civili di Gaza.

Anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken la settimana scorsa aveva avvisato Israele sulla necessità di agire attivamente sul miglioramento delle condizioni umanitarie dei civili bloccati a Gaza per non distruggere un'eventuale possibilità di raggiungere una pace giusta. Blinken ha detto anche che il rifiuto di garantire le pause umanitarie avrebbe potuto portare i palestinesi verso un'ulteriore radicalizzazione ed effettivamente mettere fine a una trattativa per arrivare a un accordo.

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