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Gli scritti di Bin Laden ora online: tutti i sogni e le paure dello sceicco del terrore

Sono online alcune “lettere da Abbottabad”, scritte da Osama Bin Laden tra il 2006 e il 2011. Narrano di uno sceicco del terrore a tratti deluso e isolato ma che non rinunciava a progettare ancora nuovi attacchi. Uno dei suoi obiettivi? Uccidere Obama.
A cura di Susanna Picone
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Sono online alcune “lettere da Abbottabbad”, scritte da Osama Bin Laden tra il 2006 e il 2011. Narrano di uno sceicco del terrore a tratti deluso e isolato ma che non rinunciava a progettare ancora nuovi attacchi. Uno dei suoi obiettivi? Uccidere Obama.

Osama Bin Laden, lo sceicco del terrore ucciso un anno fa in Pakistan dai Navy Seal, avrebbe continuato a terrorizzare il mondo con altri progetti criminali. È quanto emerge dai documenti scovati nel suo ultimo rifugio, esaminati dal Combating Terrorism Center dell’Accademia di West Point ed ora in parte online, disponibili per chiunque voglia capirne di più. Si chiamano “Lettere da Abbottabad”, vengono fuori dopo che, alcuni giorni fa altri file avevano dato un’idea dei progetti di Al Qaeda, e si compongono di 17 documenti, video e audio, parte di un archivio ancora più grande che nasconde i segreti di Bin Laden e che dimostrano come lo sceicco del terrore, seppure assediato dagli Usa, continuava a progettare le sue azioni.

L’America era ancora il suo obiettivo principale – Le lettere di Bin Laden, diffuse proprio per volontà dell’amministrazione di Obama, narrano al loro interno come il presidente americano rappresentasse l’obiettivo da colpire. Doveva essere ucciso insieme ad altre figure rappresentative e l’America meritava dunque di essere colpita ancora. Ma Bin Laden, in questi scritti, non fa riferimento solo ai progetti futuri ma trova anche il tempo di fare “autocritica”, appare allarmato infatti dal “numero crescente di errori” commessi dai fratelli delle filiali di altri Paese, per esempio l’Iraq e lo Yemen. Erano stati compiuti attacchi troppo spesso indiscriminati, stragi con molte vittime e per questo controproducenti per la “causa”. Lo sceicco del terrore cercava disperatamente di mantenere unite le varie anime del suo movimento che forse non mostravano sempre troppa disciplina e decidevano di non seguire gli ordini dello sceicco.

Una settimana prima di morire scriveva della primavera araba – La primavera araba, nelle parole di Osama Bin Laden, era “un evento formidabile”: Osama lo scriveva qualche giorno prima di essere ucciso, nell’ultima delle “lettere da Abbottabad” dell’aprile del 2011. Sottolineava la necessità di riuscire a cavalcare la rivolta, di incoraggiare coloro che ancora non si erano ribellati ai loro governi. Nei documenti pubblicati anche un accenno al nome del suo gruppo terroristico: forse “Al Qaeda” non era più il marchio adatto, era necessario trovarne un altro che esaltasse di più i “sentimenti religiosi”.

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