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Giappone: dopo 48 anni nel braccio della morte i giudici ordinano nuovo processo

Iwao Hakamada era stato condannato a morte nel 1968, ora il tribunale sospende la pena e riapre il caso.
A cura di A. P.
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Dopo 48 anni passati nel braccio della morte con una condanna alla pena capitale per omicidio, i giudici giapponesi hanno deciso di riaprire il caso di Iwao Hakamada, l'uomo che ha il triste primato di essere quello che da più tempo si trova in un braccio della morte e il più anziano condannato a morte del mondo. Un tribunale giapponese, infatti, ha stabilito che sul suo caso ci dovrà essere un nuovo processo dopo che sono emersi dubbi sulla colpevolezza. Le ultime prove del Dna presentate dai suoi avvocati, infatti, hanno convinto i giudici a riesaminare il caso perché  potrebbero dimostrare che l'uomo è innocente. Iwao Hakamada, che oggi ha 78 anni e soffre anche di un'infermità mentale, è stato condannato a morte nel lontano 1968 per un omicidio multiplo commesso due anni prima. In particolare Hakamada era stato ritenuto il responsabile dell'uccisione del proprietario della piccola fabbrica di soia dove lavorava come impiegato all'epoca dei fatti, della moglie del suo datore di lavoro e dei due figli della coppia.

Hakamada dal suo canto si era sempre proclamano innocente durante i processi anche se aveva firmato alcune ammissioni, ma a suo dire costretto dai poliziotti. Per lui erano scesi in campo anche alcuni comitati di sostegno e l'associazione degli avvocati giapponesi che chiedevano da tempo una revisione del processo dopo alcuni esami scientifici che lo scagionerebbero. Per ordine dei giudici giapponesi ora la pena capitale è stata sospesa in attesa del nuovo procedimento giudiziario.

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