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Giappone, 24enne riceve per errore 340mila euro in aiuti Covid e se li gioca tutti al casinò

Un ragazzo giapponese di 24 anni a cui erano stati erroneamente accreditati 46 milioni di yen (circa 340mila euro) in aiuti economici da parte del Governo ha ammesso di aver scommesso l’intero importo al casinò.
A cura di Davide Falcioni
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Un ragazzo giapponese di 24 anni a cui erano stati erroneamente accreditati 46 milioni di yen (circa 340mila euro) in aiuti economici da parte del Governo nipponico ha ammesso di aver scommesso l'intero importo, che per molti avrebbe rappresentato una fortuna, nel giro di appena 15 giorni: il giovane, di cui le autorità locali non hanno rivelato l'identità, avrebbe pensato bene di far fruttare al meglio quell'insperato bottino andandosi a giocare tutta la somma al casinò online, e naturalmente perdendo fino all'ultimo centesimo. Solo successivamente, secondo quanto riporta il Guardian, il 24enne ha scoperto che quel "ben di Dio" non era mai stato destinato a lui. I 46 milioni di yen erano infatti la cifra versata dal governo centrale in un fondo istituito per aiutare gli abitanti della città in difficoltà economiche in cui il ragazzo risiedeva.

Il 24enne, tra l’altro, avrebbe avuto comunque diritto a una parte di quei soldi: circa centomila yen, più o meno 735 euro. Solo che, per errore, qualche funzionario amministrativo del comune di Abu, città nel Giappone dell’ovest, ha versato nel suo conto corrente l'intero importo che avrebbe dovuto essere distribuito tra le 463 famiglie del Comune che ne avevano diritto e che versavano in difficoltà economiche a causa della pandemia. Quando l’amministrazione comunale ha scoperto l’errore (il 12 maggio), ha subito sporto denuncia chiedendo la restituzione della somma. Il ragazzo però risultava irreperibile, probabilmente perché – come ha spiegato poi il suo avvocato – stava utilizzando lo smartphone per giocare al casinò online con l’ingente somma versatagli dal governo. Quando le autorità cittadine sono finalmente riuscite a contattarlo, il 24enne ha prima dichiarato che avrebbe restituito tutto e poi ha precisato che quella era soltanto una dichiarazione d’intenti, visto che quei soldi ormai non erano più nella sua disponibilità. Norihiko Hamada, sindaco di Abe, ha definito "imperdonabile" il comportamento del ragazzo, affermando che la città avrebbe fatto tutto il possibile per recuperare i soldi persi.

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