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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Già in bilico il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah: multiple violazioni della tregua in Libano

Dopo appena due giorni la tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano vacilla già pericolosamente. L’IDF ammette: “Le possibilità di una ripresa della guerra sono del 50%”.
A cura di Davide Falcioni
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A pochi giorni dal suo inizio la tregua in Libano tra Israele ed Hezbollah vacilla già pericolosamente. L'esercito libanese ha infatti accusato l'IDF, che ha compiuto un raid aereo contro una base del Partito di Dio nel Libano meridionale, di aver "violato ripetutamente l'accordo di cessate il fuoco" entrato in vigore dopo più di un anno di scontri lungo la frontiera e due mesi di guerra aperta che ha causato quasi quattromila morti.

Secondo Hassan Fadlallah, membro di Hezbollah nel parlamento libanese, Israele avrebbe violato l'accordo di cessate il fuoco aprendo il fuoco anche sui civili che tornavano nei loro villaggi lungo il confine meridionale del Libano. "Il nemico israeliano sta attaccando coloro che tornano ai villaggi di confine", ha detto il parlamentare ai giornalisti: "Oggi ci sono violazioni da parte di Israele, anche in questa forma", ha aggiunto.

Media statali libanesi e fonti di sicurezza hanno affermato che il fuoco israeliano ha colpito sei zone nella fascia di confine, colpendo Markaba, Wazzani e Kfarchouba, Khiyam, Taybe e le pianure agricole intorno a Marjayoun, tutte situate entro 2 chilometri dalla Linea Blu che demarca la frontiera tra Libano e Israele.

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Dal canto suo l'esercito israeliano, che ai sensi dell'accordo di cessate il fuoco per altri 58 giorni può presidiare il sud del Libano, ha rivendicato di aver condotto almeno due attacchi preventivi accusando a sua volta Hezbollah di aver violato la tregua. Nel primo raid, i caccia hanno colpito una struttura presumibilmente utilizzata dai miliziani per contenere missili a medio raggio, dopo aver individuato attività al suo interno. Nel secondo, l'IDF ha affermato di aver condotto un attacco contro due operativi di Hezbollah che erano entrati in un sito nel Libano meridionale usato per lanciare razzi contro Israele. Gli operativi sono stati presi di mira in un attacco con drone "per sventare la minaccia", ha affermato l'IDF.

Alla luce degli scontri armati di ieri l'apparato di sicurezza israeliano ha stimato le possibilità di una ripresa della guerra contro Hezbollah in Libano al 50%. Secondo il sito di notizie Ynet, che cita fonti militari, questo è uno dei motivi per cui il governo deve ancora chiedere alle decine di migliaia di residenti sfollati del nord di tornare alle loro case.

Gli attacchi di ieri tra Israele ed Hezbollah sono stati i primi da quando martedì sera è stato siglato l'accordo per un cessate il fuoco: l'intesa tra l'altro stabilisce che Hezbollah debba ritirarsi dietro il fiume Litani, circa 30 chilometri a nord del confine israelo-libanese, in conformità con una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche le truppe di terra israeliane devono ritirarsi gradualmente dal Libano nei prossimi 58 giorni.

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