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Gerusalemme, perché il Santo Sepolcro chiude al pubblico per la prima volta nella storia

Misura senza precedenti comunicata dai leader cristiani per protestare contro le nuove tasse imposte ai luoghi di culto dal governo di Israele. La chiusura resterà operativa fino a data da destinarsi.
A cura di Ida Artiaco
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Il Santo Sepolcro di Gerusalemme, sede della tomba di Cristo, chiude per la prima volta nella storia le porte al pubblico. Una misura drastica che non era mai stata presa finora per il luogo di culto per eccellenza della cristianità. Il motivo della serrata è stato deciso dalle Chiese cristiane, cioè quella ortodossa, cattolica e armena insieme, per opporsi alle nuove tasse imposte da Israele. Non è ancora chiaro quanto durerà la chiusura senza precedenti del luogo sacro, cominciata da mezzogiorno di oggi, domenica 25 febbraio, ora locale.

Il tema della tassazione delle chiese e delle attività religiose in Israele è al centro di una complessa disputa che va avanti da anni. Le amministrazioni locali chiedono di ottenere le imposte attraverso una nuova politica fiscale appena approvata dal Parlamento. "Si tratta di un attacco sistematico e senza precedenti contro i cristiani della Terra Santa", hanno commentato la vicenda in un comunicato congiunto le confessioni cristiane che gestiscono il Santo Sepolcro. Dura la risposta del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat, per il quale tutti i luoghi di culto non devono essere esenti dal versamento delle tasse. "Ma sembra forse ragionevole che aree commerciali come alberghi, sale di ricevimento e altri affari siano esenti da tasse municipali per il solo fatto – ha aggiunto – di essere di proprietà delle Chiese? Perché l'albergo Mamilla le paga e il Notre Dame che gli sta di fronte deve essere esentato?".

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