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Covid 19

Germania potrebbe autorizzare vaccino anti Covid per bambini solo in caso di patologie preesistenti

La Commissione Permanente di Vaccinazione (Stiko) del Robert Koch Institut potrebbe consigliare la vaccinazione anti-Covid esclusivamente ai bambini e ai giovani con patologie precedenti accertate. Per il momento i pediatri italiani rimarrebbero fermi alle indicazioni dell’Ema: “Non si possono cambiare opinioni su ogni presa di posizione. Il vaccino è stato, dopo gli studi necessari, le sperimentazioni necessarie, giudicato positivamente per la somministrazione alla fasce di età 12-16 anni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Germania la Commissione Permanente di Vaccinazione (Stiko) del Robert Koch Institut consiglia la vaccinazione anti-Covid esclusivamente ai bambini e ai giovani con patologie precedenti accertate. La decisione non è ancora ufficiale, ma la notizia è stata rilanciata dal quotidiano tedesco Faz, che ha preso visione della bozza di decisione dell'autorità tedesca.

La valutazione della Sitko si riferisce però solo ai farmaci a mRna e in particolare al vaccino Biontech-Pfizer. Secondo l'autorità tedesca il rischio di un decorso pericoloso con l'eventuale infezione da Covid-19 riguarda giovani dai 12 ai 17 anni che hanno malattie accertate soprattutto di carattere immunologico, soffrono di obesità o hanno la sindrome di Down. Tra le altre patologie che richiederebbero la vaccinazione contro il Covid, menzionate dall'analisi della Stiko, ci sono anche l'insufficienza cardiaca, alcune forme di malattie polmonari in cui la funzione polmonare è permanentemente compromessa, disfunzioni renali, malattie tumorali maligne e malattie croniche del sistema nervoso.

Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, che anticipa alcuni passaggi del documento, l’uso del siero Pfizer nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni senza condizioni patologiche preesistenti "non è generalmente raccomandato in questo momento". Tuttavia, la vaccinazione contro il Covid sarebbe possibile "se lo consiglia il pediatra, e se il tutore lo desidera e accetta il rischio". La commissione vaccini Sitko del Robert Koch Institut comunicherà la sua posizione ufficiale giovedì.

Cosa succederà in Italia con le vaccinazioni dei più piccoli

E in Italia cosa succederà? Si seguirà l'esempio della Germania? I pediatri italiani "rimangono fermi alle indicazioni Ema, Agenzia europea dei medicinali. Non si possono cambiare opinioni su ogni presa di posizione. La scienza deve far fede a quelle che sono le indicazioni ufficiali: il vaccino è stato, dopo gli studi necessari, le sperimentazioni necessarie, giudicato positivamente per la somministrazione alla fasce di età 12-16 anni, e per i bambini più piccoli gli studi sono ancora in corso. Ne sapremo qualcosa in più tra qualche mese. In questo momento credo sia giunta l'ora di iniziare le vaccinazioni anche in questa fascia di età", ha detto all'Ansa Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).

"Credo che la raccomandazione – ha aggiunto – che definirei più una sottolineatura, ci dica probabilmente di iniziare, dare la priorità come è ovvio a quelle che sono considerate categorie a rischio. In sostanza, mi pare di aver compreso dalle anticipazioni, l'indicazione sarebbe di vaccinare questi soggetti e che poi, firmando un consenso informato, e chiunque potrà essere vaccinato. Così ha detto Ema e così ha detto anche l'Fda, la Food And Drug Administration, prima. Vedremo comunque quello che sarà e come la raccomandazione si svilupperà ufficialmente. Il livello di attenzione è massimo, tutto è teso al raggiungimento di una posizione la più tranquilla e sicura possibile".

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